Nel 2024 mezzo mondo al voto, ma per molti popoli libertà e democrazia restano un miraggio

Ieri le immagini provenienti da tutto il mondo hanno dato un’informazione precisa con immagini fantasmagoriche dei luoghi dove sono stati sparati fuochi di benvenuto al 2024. Con disappunto si sono potute vedere anche immagini di fuochi di altro genere, tutt’altro che beneauguranti. Per poterle distinguere a vista d’occhio, esse erano senza colore, per definirle con precisione in bianco e nero. Sono state quelle dei fuochi delle guerre in corso, di ogni tipo, che stanno comportando vittime e distruzioni ormai prossime a uscire di conto. Allo stato attuale sono ancora in crescita, di conseguenza è difficile pronosticare quando si potrà aggiungere la parola fine a tale scempio. Invece è possibile affermare con certezza che quest’anno ha finora già stabilito un record, quello delle tornate elettorali, un po’ dappertutto nel mondo. Sono in totale 76 e gli elettori chiamati alle urne circa 4 miliardi, più della metà della popolazione mondiale. L’ autorevole Economist, commentando questi dati, afferma che una concomitanza simile di nazioni al voto nello stesso anno finora non si era mai verificata. Le più importanti per numero di elettori chiamati a esprimersi, sono quelle negli USA, in Russia e in India. Non sono comunque da seguire con minore interesse quelle che si svolgeranno in realtà geopolitiche minori. Per esse c’è da aggiungere, oltre alla valenza intrinseca, anche una caratteristica certamente non trascurabile. È la libertà di voto, definibile con un eufemismo condizionata, che in alcune di quelle nazioni falsa notevolmente la volontà popolare. Ci sono inoltre da mettere in conto dipendenze di altro genere di un paese da un altro, che fanno così in modo che venga privilegiato il candidato più gradito alle alte gerarchie del paese di cui si è in subordine Anche se non per motivi elettorali, il comportamento della Russia per la fornitura di idrocarburi ai paesi europei può essere considerato un esempio più che valido. Certo le scelte che potrebbero sovvertire completamente gli equilibri attuali sono quelle che interessano USA e Russia. Mentre tutto lascia presupporre che per la seconda avverranno pochi cambiamenti e tra di essi va da se che non ci sarà quella dell’attuale presidente, per la prima già da adesso è da mettere in conto che scoccheranno scintille. Esse saranno rese ancora più pericolose perché prodotte non solo da argomenti che riguardano la visione politica a tutto tondo di ciascuno dei candidati. Pertanto, come è usanza anche dall’altra parte dell’oceano, saranno tirate fuori vicende personali dei candidati in grado di condizionare l’elettorato. Ancora una volta varrà l’ invocazione: “chi non ha peccato scagli la prima pietra”. Dopodiché sarà prudente prevedere anche il sorteggio o il lancio della monetina. Cionostante è d’ obbligo andare avanti, in qualsiasi modo, per uscire dallo stagno. Sempre che non si tratti di compromessi con la libertà e con la dignità.