“Nel 2021 risalgono le emissioni di CO2 e di altri gas climalteranti (o gas effetto serra) generate dalle attività economiche e dalle famiglie, raggiungendo il valore di 7,0 tonnellate di CO2 equivalente per abitante; viene recuperata, in parte, la riduzione registrata nel 2020 dovuta alle restrizioni imposte nel periodo del lockdown. Nel lungo periodo si osserva invece una diminuzione tendenziale avviata nel 2008 (9,8)”. E’ quanto rileva l’Istat nella decima edizione del Rapporto sul Benessere equo e sostenibile (Bes). “Sono sempre più evidenti gli effetti dei cambiamenti climatici in termini di temperature e precipitazioni – osserva Istat – nel 2022 si accentua il fenomeno, già osservato nel 2021, che vede una media di 40 giorni di caldo intenso annui (+34 giorni rispetto alla mediana del periodo climatico di riferimento 1981-2010). L’intensità dei giorni di caldo è ancora più marcata al Centro, con 55 giorni di caldo durante l’anno (+52 rispetto al periodo climatico di riferimento). La crescita è distribuita su tutto il territorio del Paese”.
Non solo: “Nel 2022, tornano a crescere i giorni consecutivi non piovosi che raggiungono il valore di 27 (+4 rispetto alla mediana del periodo climatico). L’incremento è più marcato nelle Isole (+13 rispetto alla mediana del periodo climatico), nel Nord-est (+7) e nel Centro (+6)”. E “gli effetti dei cambiamenti climatici e dell’aumento dell’effetto serra rappresentano uno dei problemi ambientali che preoccupano maggiormente le persone: nel 2022 torna ad aumentare la sensibilità dei cittadini per questa problematica, dopo il calo di attenzione subìto durante la pandemia, dal 71,0% nel 2019, scende al 70,0% nel 2020 e al 66,5% nel 2021 mentre sale al 71,0% del 2022”.