Neapolis Mantra, Gragnaniello incanta l’Augusteo

di Maridì Vicedomini

Successo al Teatro Augusteo di Napoli per “Neapolis Mantra”, la performance musicale che vede come protagonisti sul palcoscenico il maestro Enzo Gragnaniello e l’artista portoghese Dulce Pontes. Un “viaggio musicale” scandito da brani che hanno tra loro affinità di spirito, di poetica, di passione. Prendendo la denominazione dall’omonimo album che Enzo Gragnaniello pubblicò sul finire degòli anni “90, Neapolis Mantra va in scena un concerto multimediale racchiudendo il corpo, l’immaginazione, i ricordi, ”Napoli”, dice Gragnaniello, “è una città essenziale vista in un’ottica energetica del pianeta; personalmente non inseguo il beat, il pop d’autore, la rivoluzione folk, ma tendo a recuperare le emozioni della terra, lontando da qualunque forma di sterile sentimentalismo.

 

dulce pontes

 

 

In questa occasione – continua il musicista partenopeo – parto da Neapolis Mantra per dirigermi verso una Neapolis magma, immaginando soluzioni armonische ed estetiche. Io e Dulce come due onde mediterranee che si incontrano, si scontrano, inventano un nuovo ritmo”. Gragnaniello è reduce dalla composizione della colonna sonora del film “Veleno” diretto da Diego Olivares con un cast composto da Luisa Ranieri, Massimiliano Gallo, Miriam Candurro, Salvatore Esposito.

All’Augusteo in anteprima assoluta “Lo chiamavano vient’ e terra” accanto all’interpretazione di altri suoi successi come “E criature”, “L’erba cattiva”, “Heraklion”, “Vasame”, “Vieneme”, “La città delle razze”.

”Comunicare emozionando ed emozionare comunicando: questò è il mio modo di fare musica – dice infine Gragnaniello – il mio intento non è quello di raggioungere la razionalità dei miei interlocutori ma di raccontare loro un linguaggio fatto di suoni, evocazioni, sensazioni”.