Ne uccide più la penna che la spada: provare, cioè far bene attenzione, per credere

Ieri, lunedì, la settimana è cominciata con squilli di trombe e rullo di tamburi. Malauguratamente entrambi non di festa, anzi tutt’ altro. Della Francia si deve constatare che la potenza di…fuoco della carica di rabbia esplosa nei giorni scorsi non lascia intravedere nemmeno in lontananza la possibilità di fine. Quindi non si può passare a piè pari su una guerra civile o quasi in piena Europa, con spezzoni incendiari caduti anche al di fuori dei confini, in Belgio e in Svizzera: e si fermasse li! Una forma di malessere, morale e materiale, si sta impossessando, con gradazioni diverse, sempre più di una moltitudine di abitanti di diversi paesi. Come è possibile che ció stia accadendo non è di facile comprensione, ma c’è un aspetto di certo incontrovertibile di questa situazione che non bisogna di sicuro sottovalutare. Si tratta di quella sottile e allo stesso tempo efficace arte della persuasione messa in campo sempre con maggior efficacia dai signori dell’ informazione non molto diversi dai pennivendoli, meno appariscenti ma altrettanto infidi. Ne esiste anche una versione commerciale, i cosiddetti influencer, talvolta attori, altre volte comparse, che sono l’ultima frontiera di quella nuova attivitá in linea con lo spirito del tempo: la creazione di falsi bisogni ex novo, molti di essi prima di allora inesistenti. La prima forma, strano ma vero, agisce in maniera ancora più subdola della seconda, che almeno mette in chiaro che si tratta di una “tentata vendita porta a porta”. Non è fatta materialmente ma affidata ai telefoni, ultima frontiera delle televendite, creando una forma di intrusione vera e propria nel privato di chi pone orecchie e occhi a quelle baracconate. Quindi quella oggetto di queste righe è ancora più invadente e pericolosa, perchè apporta destabilizzazione nell’ animo di chi ne viene a conoscenza in qualsiasi modo ciò accada.
Oggi, martedì quattro luglio, gli italiani sono alla vigilia di un importante Consiglio dei Ministri. Dopo quanto rilasciato al Corriere domenica dalla Premier, è un azzardo pensare che l’ argomento di maggior peso di quella riunione potrà essere affrontato con mente lucida. Non sarebbe credibile dopo che Meloni, nell’ intervista accennata, ha dichiarato che per la ratifica della riforma del MES occorrono ancora quattro mesi per approfondire l’argomento. In quella stessa occasione ha affermato che quanti, politici e non, si affannano perchè quel capitolo sia chiuso quanto prima, non stanno facendo in tal modo gli interessi del Paese. Ammesso che la proposta di rinvio di quella ratifica vada in porto, pretendere che la Commissione EU accetti la stessa obtorto collo, non renderà più facile in seguito ottenere solidarietà comunitaria specifica per il Bel Paese. Ancora, sempre nel corso di quell’ intervista, la Primo Ministro ha voluto dare maggior peso al perché di quel rinvio, aggiungendo che l’argomento MES non è certo quello che, al momento, ha la precedenza sugli altri in quanto a importanza…Come accade quasi sempre in questi casi, seguirà una precisazione del tipo “ho detto.., volendo dire…” e chiaramente al posto dei puntini non andranno scritti semplicemente un si e un no. Un comportamento del genere lo adotta la gente dei campi quando si cimenta in quella espressione retorica che è l’ antico gioco di carte Padrone e Sotto, da qualche parte detto anche Passatella.
Carlo Levi, nel suo libro Cristo si è fermato a Eboli, descrive quei contadini con gli stessi dettagli di una fotografia. In tutto quanto finora descritto, non si è fatto riferimento a un particolare che era già chiaro ai cittadini dell’Urbe. Esso ridimensiona l’opportunità di correggere, talvolta stravolgendo, la portata del pensiero espresso in precedenza, sia a ragione che a torto.
“Verba missa non redeunt”, le parole dette non fanno ritorno, è quanto si diceva nell’ antica Roma. Salvo che non sia cambiata nelle ultime ore, la situazione è rimasta quella dei tempi degli spettacoli nel Colosseo. L’interpretazione e le conclusioni sono lasciate alla discrezionalità di chi legge.