Nazismo, la strage della Masseria Maranese. Le scuole ricordano

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Trasmettere alle nuove generazioni la ripulsa verso la guerra e la violenza, e portare avanti il ricordo della strage nazista del Maranese, avvenuta durante le “Quattro giornate di Napoli”, a seguito delle quali la città fu liberata dai tedeschi. Con questo obiettivo si è svolto martedì 3 ottobre, presso Capodimonte, il IV Corteo storico scolastico, organizzato dalla terza Municipalità, a cui hanno preso parte le scuole secondarie di Napoli, tra cui l’istituto comprensivo Aganoor Marconi, il liceo Sbordone, il liceo Genovesi, l’Istituto della Porta, la scuola media Verga, l’istituto comprensivo Salvemini. Per la prima volta a Napoli si è ricordata una strage nazista dimenticata, forse la prima, quella avvenuta presso la Masseria Maranese, a pochi passi da Capodimonte.  Una storia portata alla luce da un libro inchiesta scritto dall’architetto Sara Cucciolito e dal docente di Storia dell’Ic Aganoor Marconi, Carlo Verde, intitolato “Prima dell’oblio. Le Quattro Giornate a Capodimonte e l’aviere ritrovato”, edito dall’Aeronautica militare.  In questa masseria, situata in un polmone verde che collega l’estrema periferia di Capodimonte e il rione di Miano, trovarono rifugio 74 anni fa oltre trenta giovani, sottratti alla deportazione nei campi di sterminio nazisti. 

Tuttavia, le spiate di un giovane collaborazionista favorirono l’irruzione delle truppe naziste che, a poche decine di metri dal ponte di Miano, irruppero nella Masseria, in cima ad una breve collinetta. Avvistate da un gruppo di ragazzi e bambini, ed in particolare da Anna Marciano, di nove anni, quasi tutta la popolazione residente, inclusi gli oltre trenta giovani rifugiatisi, si salvò. Tutti, tranne sei anziani, attardatisi nel correre a nascondersi, furono catturati, fucilati e sepolti in uno spiazzo della vasta tenuta agricola. Al Corteo hanno partecipato oltre cinquecento i ragazzi che a piedi hanno percorso il ponte di Miano, per poi entrare nella collinetta Maranese, nei pressi del torrente San Rocco, dove c’è l’ingresso dello storico edificio “Maranese. Arrivati al cortile della masseria gli studenti hanno trovato ad accoglierli il fratello di Anna Marciano, Michele, che ha raccontato nei dettagli la strage dei contadini, e ricordato la sorella Anna, morta pochi anni fa all’età di 83 anni.