Nato, Rutte: Russia sostiene programma nucleare Nordcorea

10

Milano, 4 dic. (askanews) – Ci sono “informazioni di intelligence” nelle mani degli Alleati che dimostrano che la Russia ora sta supportando i programmi missilistici e nucleari della Corea del Nord. “In cambio di truppe e armi, la Russia sta fornendo alla Corea del Nord supporto per i suoi programmi missilistici e nucleari. Questi sviluppi potrebbero destabilizzare la penisola coreana e persino minacciare gli Stati Uniti. Quindi la guerra illegale della Russia in Ucraina minaccia tutti noi, ed è per questo che continueremo a stare insieme, uniti”. Nelle dichiarazioni del Segretario generale della Nato Mark Rutte c’è un invito a “non essere ingenui”.

Il segretario generale al termine della milisteriale Esteri della Nato ha detto espressamente che esiste “ogni ragione per affermare che la tecnologia nucleare e missilistica sta fluendo nella Corea del Nord, e quindi c’è un rischio ora che la Corea del Nord la usi, non solo per essere una minaccia per noi qui (in Europa), ma anche per il territorio degli Stati Uniti e, naturalmente, per la regione, incluse la Corea del Sud e il Giappone”.

Della penisola di Corea si è parlato molto durante la ministeriale del 3 e 4 dicembre a Bruxelles, in particolare dell’angolazione Russia – Nordcorea rispetto al conflitto in Ucraina. Ma non solo. Anche la situazione in Corea del Sud ha avuto spazio: “una situazione in rapida evoluzione”, a detta di Rutte. “La Repubblica di Corea è un partner importante per la NATO e quindi stiamo monitorando attentamente gli sviluppi di ciò che sta accadendo ora a Seoul e nella Corea del Sud in generale. Penso che l’annuncio della fine della legge marziale indichi l’impegno continuo della Corea del Sud nei confronti dello stato di diritto. Continuiamo a monitorare gli sviluppi. La Corea del Sud è una forte sostenitrice dell’Ucraina e mi aspetto che continuerà a esserlo. E la nostra partnership con Seoul si è approfondita con l’aumento delle minacce globali negli ultimi due anni e ci congratuliamo con la Repubblica di Corea per il suo significativo sostegno politico e pratico all’Ucraina. E come ho detto stamattina, il rapporto tra NATO e Corea del Sud è ferreo”.

Il 21 ottobre si era tenuto un incontro tra il presidente della Corea del Sud, Yoon Suk Yeol, e Rutte, sull’intensificazione dello scambio di informazioni in risposta all’invio di militari nordcoreani in Russia. Una settimana dopo una delegazione della Repubblica di Corea ha relazionato il Consiglio del Nord Atlantico e gli altri partner dell’Indopacifico Australia e Nuova Zelanda, sul crescente coinvolgimento della Corea del Nord nella guerra in Ucraina. La delegazione includeva rappresentanti di alto livello dei servizi segreti sudcoreani e del Ministero della Difesa. Anche gli alleati hanno condiviso la loro intelligence. Da allora Rutte ha più volte ribadito la il fatto che la situazione rappresentava una minaccia per tutti. “Anche per il territorio statunitense”, ha ribadito anche oggi.

Sempre oggi Rutte ha anche spiegato che la Nato non lascia nulla al caso, enfatizzando che la necessità di alzare l’asticella delle spese militari per i Paesi della Nato è proprio legata alla necessità di una difesa forte. “Innanzitutto vorrei dire che prendiamo le questioni nucleari estremamente seriamente. Non c’è dubbio. Ma concordiamo anche sul fatto che dalla Russia escono molte minacce di guerra, e la Russia vuole che discutiamo della sua capacità nucleare, ma non vogliamo perdere tempo su questo. Dobbiamo assicurarci che la nostra deterrenza sia forte, e che sia tanto forte che possiamo reagire a qualsiasi avversario, a qualsiasi nemico che cerchi di fare del male”.

Nella riunione di oggi, gli alleati hanno preso in considerazione una serie di misure per contrastare le azioni della Russia contro la NATO e i singoli alleati. Il segretario generale ha affermato che “sia la Russia che la Cina hanno cercato di destabilizzare i nostri Paesi e dividere le nostre società con atti di sabotaggio, attacchi informatici e ricatti energetici”. Ha osservato che i ministri hanno concordato una serie di misure per contrastare le attività ostili e informatiche della Russia, tra cui uno scambio di intelligence potenziato, più esercitazioni, una migliore protezione delle infrastrutture critiche, una migliore difesa informatica e un’azione più dura contro la “flotta ombra” russa di navi esportatrici di petrolio.

Ha inoltre sottolineato che la NATO “lavorerà a stretto contatto con l’UE su queste questioni”. Rutte ha sottolineato che il crescente allineamento di Russia, Cina, Corea del Nord e Iran evidenzia la natura globale delle minacce che affrontiamo, tra cui i crescenti pericoli della guerra in corso in Ucraina. Ha osservato che in cambio di truppe e armi, la Russia sta fornendo alla Corea del Nord supporto per i suoi programmi missilistici e nucleari. “Questi sviluppi potrebbero destabilizzare la penisola coreana e persino minacciare gli Stati Uniti. Quindi la guerra illegale della Russia in Ucraina minaccia tutti noi”, ha affermato.

Durante l’incontro di due giorni, gli alleati della NATO hanno incontrato anche Sua Maestà il Re Abdullah II di Giordania per discutere della situazione in Medio Oriente e dell’importanza della cooperazione ancora più stretta della NATO con i suoi partner nella regione. Il Segretario generale ha ringraziato il Re di Giordania per la sua leadership personale e il suo supporto all’Alleanza e ha osservato che la NATO aprirà presto un Ufficio di collegamento ad Amman per approfondire ulteriormente questi legami.

I ministri della NATO hanno anche incontrato il ministro degli Esteri ucraino Andrii Sybiha e Kaja Kallas, il nuovo Alto rappresentante dell’UE, nel Consiglio NATO-Ucraina. Rutte ha osservato che il continuo supporto all’Ucraina è una priorità, assicurando che, quando arriverà il momento, l’Ucraina possa negoziare la pace da una posizione di forza. Ha inoltre evidenziato come la NATO stia rispettando i suoi impegni, anche attraverso una promessa finanziaria e il nuovo comando a Wiesbaden, NATO Security Assistance and Training for Ukraine. Il Segretario generale ha sottolineato che “dobbiamo fare di più che mantenere l’Ucraina nella lotta. Dobbiamo fornire un supporto sufficiente per cambiare la traiettoria di questo conflitto una volta per tutte”.