Natale è un evento magico che, una volta l’anno, ci rende migliori

98

Trasmette emozioni anche a chi non è cristiano. È la festa dell’innocenza. La nascita di un bimbo che è figlio di tutti e non può nuocere, neppure crescendo. Ecco perché sentiamo il bisogno di essere più tolleranti e comprensivi. Per poche ore di queto giorno miracoloso, non pensiamo a denaro, potere e visibilità, ma solo alla famiglia e a chi lo trascorre in solitudine e sofferenza. Dimentichiamo persino violenza e corruzione, ormai endemiche. Ci proponiamo di essere solidali e generosi. È daavvero un giorno sacro, data la felicità, purtroppo breve, che ci regala di essere altruisti.

Quanta cattiveria per qualche consenso in più
Oggi la comunicazione è affidata a esperti di notizie false. Tante bugie per abbindolare la povera gente. Siccome siamo sovrani, ci insultiamo a vicenda. Gli italiani abboccano. Purtroppo saranno le prime vittime di un disastro annunciato. Anziché predicare amicizia, solidarietà e amore, diffondiamo odio e rancore. Crediamo, così, di essere migliori. Invece, stiamo distruggendo il futuro dei nostri figli, che non amiamo abbastanza. Basta mentire, rubare, infrangere la legge e le regole. Quando tentano di metterci l’uno contro l’altro pensiamo che anche i nostri avversari sono parte dello stato.

Nessuno se ne occupa, pur essendo ariani, come piaccione ai razzisti
Che fine hanno fatto le migliaia di famiglie che tre mesi fa lasciarono l’Honduras per dirigersi a piedi versso gli USA? Strada facendo se ne aggregarono tante altre. Divennero una colonna interminabile. La maggior parte donne e bambini. Sopportarono fame e stanchezza, sorretti dall’istinto di sopravvivenza, da tenacia e all fiducia nel prossimo. Cercavano solo lavoro e di che mangiare. Né l’ONU, né Amnesty, né altri se ne curarono. È come se non essitesssero. Eppure sono i migranti ideali per ripopolare la vecchia società occidentale, in cui da anni la mortalità supera le nascite.

Perché stupirsi del razzismo dei tifosi se odio e rivalità sono leciti ovunque?
Sindaci, direttori e insegnanti privano i figli di emigtanti della mensa scolastica. Autisti di autolineee proseguono se alle fermate ci sono africani. Il capotreno ottiene l’encomio se insulta i passeggeri Rom. Dovrebbe esssere tollerante una massa di ignoranti sugli spalti? L’ONU non manda l’ispezione all’Olimpico o a San Siro, dove si fischiano avversari bianchi o neri. È il prezzo irrisorio in cambio di ingaggi milionari. Sarebbe piu giusto fermare la violenza che uccide anziani, donne e bambini. Ma non ne siamo capaci e fingiamo di scandalizzarci per un innocuo “buu” allo stadio.

Il malefico regalo di Natale agli anziani abitanti di Riace
Non gli si può neppure auguare un felice anno nuovo perché suonerebbe come una derisione. Ora vivono in dolorosa solitudine, come quando emigrarono gli ultimi figli. Così sarà il 2019, forse peggio. Una legge crudele, che non rende giustizia a nassuno, ha spento le ultime luci del paese. Chiusi i negozi e le scuole, tra poco va in pensione l’ultimo postino. Tanto, a chi è dimenticato non scrive nessuno. Il sindaco è interdetto, gli emigranti deportati, sono andati via anche i bambini, che, seppure neri, erano la vita. Sono rimasti solo gli anziani, che stanno, pure loro, per andarsene.