Natale Martucci (la voce.info): Infrastrutture? In tutto il Sud ci sono meno treni regionali che in Lombardia

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Dal 1992 gli investimenti in infrastrutture nel Mezzogiorno hanno continuato a scendere, compresi quelli per interventi di tipo sociale, come la costruzione di scuole e ospedali. È vero che il Sud deve fare la sua parte per utilizzare meglio le risorse. Ma non può essere considerato una causa persa. Lo si legge in un articolo di Natale Martucci, imprenditore calabrese del settore vitivinicolo, laureato alla Bocconi, già consigliere provinciale. Seguire il suo ragionamento è interessante.

Martucci richiama l’indice di dotazione fisica di infrastrutture, elaborato dall’Istituto Guglielmo Tagliacarne. Dove si evince che nel 2009 per il Sud era pari a poco più di 80 contro una media di oltre 110 per il Centro-Nord. A partire dal 1992, invece, si è assistito a un ridimensionamento dei flussi di investimenti in infrastrutture nel Mezzogiorno, che ha riguardato anche quelle di tipo “sociale”, principalmente per scuole e ospedali.

L’autore lamenta il fatto che l’attenzione pubblica è appuntata di solito sulle grandi opere come la Salerno – Reggio Calabria. Poca attenzione è stata invece dedicata al deterioramento delle “infrastrutture di base”, quali strade, reti ferroviarie, scuole, ospedali. “Basta dire che oggi – rimarca – al Sud circolano meno treni regionali che nella sola Lombardia (rapporto Pendolaria 2015, Legambiente), con un’età media dei convogli nettamente superiore a quella del Nord (20,4 anni contro 16,6) e che Calabria, Sicilia e Sardegna sono le regioni con la peggiore qualità degli edifici scolastici”.

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