Nasce Benetton Research Libraries: in rete il patrimonio culturale dell’azienda: oltre 80 mila volumi

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Viene lanciato oggi Benetton Research Libraries. Il progetto mira a rendere accessibile a livello internazionale – attraverso WorldCat, la piu’ grande rete di biblioteche al mondo – il sapere custodito da Fondazione Benetton Studi Ricerche, Fabrica e dall’Archivio storico Benetton. Le tre realta’, da sempre vicine e sinergiche nell’ambito culturale, si sono unite per dotarsi di una comune piattaforma software di lavoro, WorldShare Management System (WMS). Si tratta di uno strumento informatico gestionale innovativo utilizzato da piu’ di 760 biblioteche che, oltre a rendere ancora piu’ interconnessa la loro collaborazione, permettera’ al network culturale Benetton di entrare a far parte di WorldCat, la piu’ grande rete di biblioteche al mondo – circa 18.500 – che ogni giorno permette l’accesso via web a piu’ di 521 mln di record e 3,3 mld di libri/documenti/holding in 483 lingue diverse. Grazie a Benetton Research Libraries, da qualsiasi punto del globo, sara’ cosi’ possibile avere accesso immediato al sapere custodito da Fondazione Benetton Studi Ricerche con oltre 80.000 tra volumi, periodici e materiali multimediali e 12.500 cartografie su paesaggio, storia e civilta’ del gioco e beni culturali; da Fabrica con piu’ di 10.000 libri e magazine su fotografia, design, arte e architettura presenti nella sua biblioteca progettata da Tadao Ando, e dall’Archivio Benetton con una vasta collezione che include pubblicazioni sul colore, graphic design, moda, tessuti e periodici legati al mondo del fashion. “Per noi la cultura e’ vita, una fonte d’ispirazione continua, un valore, prima che uno strumento: da questa consapevolezza nasce l’impegno nel diffondere, proteggere e valorizzare arte, bellezza e attivita’ culturali – dice Luciano Benetton, presidente di Benetton Group – Proprio su questa scia si inserisce Benetton Research Libraries, un bellissimo progetto di democratizzazione del sapere, che ci permettera’ di mettere a disposizione quanto raccolto negli ultimi decenni e di renderlo accessibile a tutti, senza fare distinzioni. Cosa che, in momenti difficili come questi, non e’ secondario”.