Fides, il programma ideato e condotto da Rosa Criscuolo che andrà in onda questa sera alle 22.30 su NapoFlix, canale 86 in tutta la Campania, ha aperto un focus su turismo, turismo sportivo e sicurezza nella città di Napoli.
Il problema atavico della violenza urbana di Napoli è amplificato dal fenomeno del turismo sportivo legato anche alle straordinarie prestazioni della squadra di calcio e, quindi dai corposi flussi di persone che entrano in città, provenienti da ogni parte del mondo. C’è una emergenza sicurezza e questo tema è stato sviscerato in più parti dagli ospiti di Fides.
A partire dal dott. Giuseppe Visone, Sostituto Procuratore della DDA di Napoli, il quale ha portato sul piano europeo la responsabilità degli scontri avvenuti con i tifosi del Francoforte. “Napoli sta vivendo un momento di straordinaria popolarità determinata dalla riscoperta della sua grandissima vocazione turistica – ha detto il magistrato – però si è fatta trovare parzialmente impreparata perché istituzioni e organizzazione in senso ampio non sono in grado di fronteggiare questa enorme massa che invade la città. A Pasqua mi sembrava che la situazione fosse fuori controllo”. “La città vive un momento di euforia – ha aggiunto Visone -, grazie anche ai successi del Napoli, che però registra una recrudescenza e un rifiorire della violenza più becera rispetto alla quale tutti noi dovremmo iniziare a compiere una riflessione profonda”.
L’avvocato Francesco Urraro, facendo una rapida panoramica sugli interventi legislativi rispetto ai fenomeni social che in qualche modo hanno a che fare con la questione sicurezza, ha affermato che: “Napoli è la cifra di una intera area metropolitana, rispetto alla grande evoluzione della città ci troviamo al cospetto di una serie di incrostazioni del passato. L’assenza di una adeguata pianificazione da punto di vista economico, sociale, culturale, oggi ci porta a una situazione di punto di rottura. Manca il rispetto minimo delle regole. Dunque raccolgo e rilancio l’appello al civismo lanciato da Fides”, ha poi concluso.
Anche la giornalista sportiva Raffaella Iuliano si è detta preoccupata portando ad esempio il forte “contrasto tra l’eccellenza calcistica e tutto quello che c’è intorno, nella città e nella provincia, che si rispecchia in una realtà differente, carente di modelli o con modelli sbagliati come viene mostrato in alcune fiction televisive”.
Raffaella Iuliano, figlia del compianto Carlo Iuliano, il giornalista stimato e apprezzato da tutti e che aveva inventato il ruolo dell’addetto stampa nel calcio, ha prima sottolineato l’importanza di eliminare distanze e barriere tra squadra di calcio e città, poi ha concluso: “Il Napoli sta avendo prestazioni che sta attirando tifosi da ogni parte del mondo, un po’ come accadeva ai tempi di Maradona. Un dato positivo che andrebbe incrementato e non limitato solo a determinati quartieri. Il problema è sempre quello dei servizi che in città stentano a essere all’altezza, per cui rischiamo di fare una brutta figura come città metropolitana”.
Interessante anche la posizione dell’avvocato Silvio Piantanida, il quale ha allargato l’orizzonte della discussione: “Non dimentichiamo che la stessa situazione la stanno vivendo anche Milano o Roma – ha detto -, dove però i cittadini stanno iniziando a reagire al dilagare della violenza. Noi cittadini dobbiamo avere consapevolezza che la città è nostra. Poi, naturalmente, le istituzioni, tutte, devono garantire quella tutela minima perché i cittadini si devono sentire protetti”.
In collegamento streaming è intervenuto Umberto Chiariello, il giornalista minacciato dopo un suo intervento sui social critico nei confronti dei tifosi violenti. “Un tifoso che non tifa non è un tifoso degno di questo nome – ha detto, gridando poi – vergognatevi”. Chiariello ha fatto anche chiarezza su alcune vicende. “Se si vedono in tutte le città d’Italia bandiere, striscioni, tamburi non capisco perché negare la gioia proprio a questa città? Quindi secondo me si è esagerato e ho invitato tutti a un dialogo per conoscere le ragioni anche degli ultrà tra i quali c’è anche tantissima brava gente”.
Sui festeggiamenti è vietata l’approssimazione, ha precisato Chiariello, ricordando la condanna di Chiara Appendino a 5 anni per gli scontri di piazza San Carlo durante i festeggiamenti per lo scudetto della Juventus, dove non furono osservate le norme di sicurezza”.
Ecco perché, ha spiegato Chiariello, risultano fondamentali le misure di sicurezza, come l’installazione di jersey per delimitare gli ingressi e di barriere antipanico davanti al palco dei festeggiamenti.
Anche la Tribuna popolare di Fides continua a riscuotere successo. E’ intervenuto il noto imprenditore Raffaele Orzetti che ha parlato delle difficoltà che vivono gli imprenditori rispetto a un turismo improduttivo per i commercianti napoletani. Sul tema hanno preso la parola dalla tribuna popolare anche Valentina Ercolino, esperta di politiche scolastiche e Maurizio Raimondi, giovane attivista della provincia di Caserta.
Ancora una volta lo sguardo dei giovani, che attraverso i social si informano e selezionano le notizie, è stato dato con l’intervento della social media specialist Emilia Criscuolo che ha sottolineato la preoccupazione rispetto a episodi di violenza chiedendo se l’euforia dello scudetto debba giustificare atteggiamenti violenti dei giovani.
“Gli episodi di violenza del turismo sportivo sono un po’ un velo di Maya di Schopenhauer rispetto a una situazione in cui il popolo napoletano si trova nuovamente autogestito – è il commento di Rosa Criscuolo, ideatrice e conduttrice del programma Fides -. In realtà parliamo di una situazione di emergenza, per certi versi simile a quella della pandemia, in cui le istituzioni arrancano e non vengono realizzati nemmeno gli obiettivi minimi. Ciò a cui assistiamo da anni è che si lavora sempre in emergenza, anche rispetto a eventi prevedibili, e si viene meno nello strutturare dei piani che dovrebbero valere sempre. Ecco perché si cade nel paradosso di chiedere continuamente leggi speciali mentre servirebbe semplicemente una amministrazione normale”.