Napoli strega Riyad, delegazione saudita del Sibc per la prima volta al Sud: Avete reso leggendario anche Maradona

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in foto Kamel Al-Munajjed, presidente del Saudi Italian Business Council, all'Unione Industriali di Napoli (foto di Giuseppe Delle Cave)

di Giuseppe Delle Cave

Lo dice con una battuta Adel Al-Sarhan, direttore del settore Agricoltura e trasformazione alimentare del Ministero degli investimenti dell’Arabia Saudita. “Direi che le persone di qui sono la ragione principale per cui un giocatore come Maradona è stato reso leggendario”, esordisce alla Business Conference con la Saudi Italian Business Council (SIBC), in corso all’Unione Industriali Napoli presieduta da Costanzo Jannotti Pecci e organizzata da The European House–Ambrosetti con il supporto di Regione Campania, Comune di Napoli e Invimit Sgr, con in prima linea il Ceo Giovanna Della Posta. Un incontro per ragionare su nuove opportunità d’impresa e investimenti tra Napoli e Riyad. Panel principale moderato da Andrea Cabrini, managing director di Class CNBC.

“Ci sono già stati degli investimenti in società italiane, volendo citare esperienze relative al Pfi, il fondo sovrano dell’Arabia Saudita”, va sul concreto Luca Miraglia, Ceo Middle East di The European House – Ambrosetti. “E’ un esempio pratico di come questo percorso sta avvenendo”, aggiunge. “C’è poi un movimento dell’Italia verso l’Arabia Saudita, di aziende che si stanno muovendo in quel Paese con l’interesse e la volontà di sviluppare il proprio business ed hanno già stabilito delle sedi lì. E’ un rapporto che sta subendo un’accelerazione veramente molto importante. E, devo dire, grazie anche ad una grandissima sinergia che sta avvenendo a livello istituzionale. Buona parte del nostro governo – conclude – ha visitato quell’area o è in procinto di farlo, le istituzioni stanno lavorando insieme per dare sostegno alle aziende italiane”.

Un interesse confermato anche da Kamel Al-Munajjed, capodelegazione del Saudi Italian Business Council, che sottolinea: “E’ la prima volta che una delegazione saudita di così grande rilevanza viene in visita in questa regione, perché tipicamente siamo sempre stati in altre regioni, ma non c’è settimana che non arrivino rappresentanti di imprese italiane al Business Council in Arabia Saudita e via via abbiamo scoperto che molte di queste aziende provenivano o avevano un collegamento con il Sud”. Quindi, aggiunge: “Ho lavorato due anni per convincerli a venire qui ma credo che siano molto soddisfatti di questa scelta”.  Kamel Al-Munajjed ha voluto poi precisare che “non siamo qui per comprare, prodotti o società, ma per imparare e condividere insieme quelle che sono esperienze, tecnologie, competenze e conoscenze”. Solleticato dalla stampa su Napoli Est e Bagnoli il presidente del Saudi Italian Business Council ha concluso: “L’Arabia Saudita sta affrontando tantissimi progetti, quelli che si definiscono i gigaprojects, se venite da noi a Riyad troverete tantissimi cantieri e ad una elevata complessità. Siamo a disposizione con le nostre competenze da portare qui, per condividere ciò di cui siamo capaci in termini di evoluzione anche in questo settore, che è di profondo cambiamento”.

Presente all’incontro il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, che non ha mancato di sottolineare come “questa visita rappresenti per noi una grande opportunità per trovare nuovi capitali, per avere possibilità di investimento in tanti settori dall’industria al turismo alle infrastrutture”. Il primo cittadino ha poi aggiunto: “C’è una ritrovata fiducia nei confronti della città e noi dobbiamo rafforzare questo clima che c’è attorno a Napoli a livello internazionale che oggi viene trattata alla stregua di Milano e di Roma”. La delegazione ieri ha visitato Pompei e Napoli sotterranea. “La nostra città è molto ben collegata dal punto di vista infrastrutturale – ha concluso il sindaco – ed è proiettata nel Mediterraneo ed è in una fase di grande crescita e questi costituiscono asset fondamentali a cui grandi investitori internazionali possono guardare e la rinnovata affidabilità economica e amministrativa della città costituisce un valore in uno scenario in cui i capitali si muovono dove ci sono affidabilità e opportunità”.

A fare gli onori di casa in apertura di conferenza è stato il presidente dell’Unione Industriali Napoli Costanzo Jannotti Pecci: “Napoli e il Mezzogiorno sono in una fase di rilancio, favorita anche dalla disponibilità di risorse finalizzate a consolidare e sviluppare infrastrutture e servizi e a promuovere una politica industriale ad ampio raggio. La ritrovata centralità del Mediterraneo, per effetto dell’incremento di traffici, contribuisce a rafforzare questo trend. Vicende internazionali come il conflitto in Ucraina stanno determinando una maggiore proiezione tendenziale della stessa Unione Europea verso i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Napoli, in particolare, può aspirare a consolidare alcuni segnali positivi riscontrati in questi anni, a cominciare dal rilancio dell’industria turistica e culturale, continuando con la creazione di un polo dell’alta formazione digitale e con le incoraggianti performance in settori manifatturieri come il chimico-farmaceutico e l’agro-alimentare”.

Dello stesso avviso Raffaella Farina, direttore generale dell’Assessorato alle Attività Produttive della Regione, che ha ricordato i primati della Campania all’interno del comparto manifatturiero italiano, che è il primo in Europa. Un riferimento anche al “made in Italy” e all’ecosistema industriale campano, alla posizione strategica nel mediterraneo e al peso specifico nella regione in settori strategici come l’innovazione, il farmaceutico e il biomedicale, l’aerospazio, l’Ict, le energie rinnovabili e l’agrifood.
Conclusioni affidate a Valeria Fascione, assessore regionale con delega alla Ricerca, Innovazione e Startup, che ha spiegato alla platea le tante opportunità offerte dalla Campania alle aziende che provengono dall’estero e manifestano la volontà di investire nel territorio regionale e nel suo tessuto produttivo. Così come le misure per competere su nuovi mercati per aziende campane. Il riferimento è ai fondi Por della programmazione 2021/2027, che hanno anche lo scopo di accompagnare le imprese nel processo di internazionalizzazione.