Napoli, sottosuolo dato in fitto per cifre irrisorie:  indagati 9 dirigenti dell’Agenzia del Demanio

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Un danno erariale da 30 milioni di euro derivante dalla mala gestione del patrimonio immobiliare pubblico costituito da numerose cavità del sottosuolo di Napoli. E’ quanto viene contestato a 9 dirigenti dell’Agenzia del Demanio raggiunti da inviti a dedurre emessi dalla Procura regionale della Corte dei Conti della Campania ed eseguiti dai finanzieri del Comando provinciale di Napoli. Il danno erariale sarebbe derivante dalla “mancata ovvero sottostimata corresponsione dei canoni di locazione derivanti dall’occupazione di numerose cavità di proprietà statale ubicate nel sottosuolo della città”. Gli accertamenti dei militari del I Gruppo Napoli della Guardia di Finanza hanno riguardato circa 30 unità del sottosuolo, occupate illecitamente da fiorenti esercizi commerciali o da importanti associazioni culturali. Dai riscontri effettuati, numerose cavità sono risultate addirittura sconosciute agli enti proprietari. In alcuni casi è stato accertato l’occupazione senza titolo e senza corrispettivo di alcune di esse, mentre in altri, pur essendo stato stipulato un contratto tra l’ente pubblico gestore e i soggetti giuridici occupanti, è stata accertata la corresponsione di una somma annuale ritenuta irrisoria rispetto ai valori di mercato. Le cavità del sottosuolo, spesso costruite all’interno di immensi blocchi di tufo, roccia magmatica accentuatamente presente a Napoli, durante il secondo conflitto mondiale, costituirono degli importanti ricoveri antiaerei, utilizzate dai cittadini per rifugiarsi durante i numerosi bombardamenti alleati subiti dal capoluogo partenopeo. Con la fine delle ostilità, furono acquisite in gran parte al patrimonio immobiliare del Demanio statale. I dirigenti pubblici responsabili del danno dovranno adesso rappresentare alla Procura regionale della Corte dei Conti i motivi per i quali non hanno proceduto, ciascuno per il periodo di permanenza nella rispettiva carica, alla regolarizzazione delle occupazioni, ovvero alla richiesta di corresponsione dei canoni adeguati in conseguenza dell’utilizzazione da parte di privati degli ex rifugi antiaerei.