Napoli, sit-in degli operatori socio-sanitari per il rinnovo del contratto

43

Sanità privata in agitazione per chiedere il rinnovo del contratto nazionale, scaduto da 12 anni. Infermieri, tecnici sanitari ed operatori socio-sanitari di Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl saranno in sit-in oggi, dalle 11 alle 14, sotto la sede dell’Aiop Campania, a Napoli, dando così avvio ad una mobilitazione che coinvolgerà tutti i lavoratori delle strutture private che erogano servizi in nome e per conto del servizio sanitario regionale. In Campania il personale delle oltre cento strutture aderenti ad Aiop ed Aris garantiscono prestazioni diagnostiche, visite specialistiche ed assistenza soddisfacendo circa il 50 per cento del fabbisogno sanitario regionale. “Mentre le proprietà continuano ad intascare profitti senza un vero e proprio rischio d’impresa, lavorando sulla base di una programmazione certa – denunciano in una nota le segreterie regionali di Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl – ai loro dipendenti viene negato il rinnovo del contratto. Dal 2007 questi lavoratori non hanno visto alcun aumento del valore del lavoro svolto quotidianamente per garantire servizi pubblici ai cittadini. Di contro, è aumentato il costo della vita, sono aumentate le tasse e vengono richieste sempre maggiori competenze, professionalità e, soprattutto, responsabilità con l’obbligo dell’iscrizione agli ordini professionali e la copertura assicurativa per colpa grave”. Le tre sigle sindacali di categoria denunciano, inoltre, la disparità di trattamento con i lavoratori del settore pubblico, che hanno beneficiato del rinnovo del contratto collettivo nazionale. “Un dumping contrattuale – sostengono Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl – ad esclusivo beneficio dei datori di lavoro”. A ciò si aggiunge la quasi totale assenza di contrattazione integrativa aziendale. “In sei mesi la controparte aziendale non ha inteso affrontare il tema economico del rinnovo del contratto e, pertanto – annunciano Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl – se non arriveranno proposte concrete entro il mese di gennaio, queste organizzazioni sindacali metteranno in campo tutte le azioni per ripristinare il diritto violato ad una giusta ed equa retribuzione”.