Napoli-Parigi, rapporti più solidi per sconfiggere la paura

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A Nizza si respira l’Italia e la Francia d’una volta, e dopo quanto è  successo e i fiumi di parole che, straripano dai media, dalle ambasciate e dai consolati, viene da chiederci se un Consolato Francese come quello di Napoli si senta al sicuro in una Nazione e in una città,  che solo i piu’ incauti possono considerare esente dalla rabbia del terrore. Il 14 Luglio, Giovedì,  il Consolato di Via Crispi era illuminato  con i colori della Festa della Republique e, a poche ore dall’eccidio della Promenade d’Anglais, il Console Jean Paul Seytre annunciava alle ore 19 il concerto dei Guapparo’ : ” Sono giovani nati in Italia e poi giunti a Parigi, che dimostrano la comunanza di due popoli dalla cultura a tutto il resto “; dopo il concerto la cena nei giardini del Consolato, nel ricordo di quella dell’anno scorso: ” Solo un anno fa, ero qui con voi e il Console uscente Christian Thimonier che mi presentava agli invitati in maniera informale  perché non c’era ancora l’investitura ufficiale da parte dell’Ambasciata. Ora sono con voi e ho imparato a conoscere e apprezzare una città che porta ancora i segni della storia che ci ha reso vicini “.
Effettivamente fu proprio in questa occasione che sI sottolineo’ quanto la situazione internazionale non fosse delle migliori , e si presagiva una recrudescenza della situazione:  in un momento in cui molti Consolati Generali chiudevano i battenti, il mantenere quello del sud  a Napoli, era non solo un fatto strategico, ma proprio il desiderio di unire le forze per vincere il terrore, la crisi è incrementare i fattori economici, turistici e culturali comuni. Poi le notizie del terrore si sono susseguite e il Console Generale Seytre ha dovuto affermare: ” Sono passato subito dalla grande gioia di una serata di amicizia e di cultura italo – francese in occasione della  Festa nazionale all’infinita tristezza che mi procurano le notizie della notte a Nizza”.  Jean-Paul Seytre ha intrecciato degli ottimi rapporti con le sedi istituzionali del meridione e, tra gli ultimi appuntamenti è stato ricevuto nel Palazzo del Governo dal Prefetto Annunziato Vardè, a Brindisi, in visita in questo capoluogo in occasione della celebrazione del 50° anniversario dello stabilimento SANOFI a Brindisi: si  è intrattenuto con il Prefetto in un colloquio improntato a grande cordialità, nel corso del quale sono stati affrontati temi di interesse comune a conferma degli ottimi rapporti di amicizia e di stima che da sempre vertono le   relazioni tra i due Stati. Più  recentemente invece il Console Generale di Francia a Napoli, Monsieur Jean-Paul Seytre e BUSINESS FRANCE ITALIA, in collaborazione con Alcatel-Lucent Enterprise, hanno organizzato un cocktail di networking che si è tenuto a Napoli , presso la sede del Consolato, Palazzo Grenoble. Alcatel-Lucent Enterprise è uno dei principali fornitori a livello mondiale ed ha presentato le sue soluzioni di comunicazione e servizi, anche in cloud, per imprese di qualsiasi dimensione. Con sede a Parigi, sono presenti in oltre 100 Paesi con più di 2.700 persone in tutto il mondo. Il team è composto da esperti di tecnologia e servizi professionali, insieme ad una rete di oltre 2.900 business partner, fornisce soluzioni di comunicazione, data networking e servizi in cloud a più di 830.000 clienti in tutto il mondo, adattandole alle esigenze delle imprese locali appartenenti a vari settori di mercato tra i quali Pubblica Amministrazione, Sanità, Istruzione, Trasporto, Ospedali.
“La nostra azienda – dichiara Astrid Savorani, Regional Director Central Mediterranean Countries – è uno dei principali fornitori a livello mondiale di soluzioni di comunicazione e servizi, anche in cloud e vantiamo un’importante eredità innovativa e allo stesso tempo uno spiccato spirito imprenditoriale. Le nostre soluzioni, innovative ed economicamente convenienti, vengono personalizzate per soddisfare le esigenze specifiche dei nostri clienti e per alimentare la loro crescita. Le nostre soluzioni sono progettate e sviluppate con l’obiettivo di agevolare le aziende nel passaggio dalle tecnologie proprietarie agli standard di settore, come IP e SIP, e ad architetture basate sul cloud. Esse sono concepite per aiutare le organizzazioni aziendali ad adottare nuovi standard di comunicazione che includano la multimedialità e la mobility per migliorare la user experience, con un Total Cost of Ownership (TCO) inferiore”. 
Ma la questione del terrorismo è in primo piano in queste ore, contando anche il fallito golpe in Turchia, a poche ore dalla strage di Nizza, che ha bloccato anche le basi da cui partivano i raid ai campi dell’Isis, dopo quanto successo a Parigi.
FB IMG 1469047289696Tutta l’economia è  in fermento perché non si puo’ essere indifferenti di fronte ad avvenimenti , che minano alla base ciò  che si è costruito in tanti anni e da questo punto di vista, le parole del Presidente Francese François Hollande   sono ferme: ” La Francia è sconsolata, afflitta, ma è forte e lo sarà sempre più dei fanatici che oggi vogliono colpirla. Dopo l’attentato di Nizza, l’Ambasciata di Francia in Italia vi ringrazia di voler lasciare i vostri messaggi di condoglianze on line “. Nel contempo il Console Generale Jean-Paul Seytre parla della solidarieta’ campana anche dai social network :  ” La mattina del 16 Luglio  c’e’ stato un presidio  al Consolato francese a Napoli per esprimere la solidarietà del mondo del lavoro napoletano al popolo francese! La lotta contro il terrorismo, contro ogni violenza e per i valori dell’integrazione, dell’accoglienza e della democrazia continueranno a caratterizzare il nostro agire quotidiano. Questi sono i valori fondanti dell’Europa in cui crediamo e per cui lottiamo “.
Una Europa che si trova a dover sostenere le divisioni della Brexit, i contrasti provenienti da l’immigrazione,  e i conti della crisi, e stila i primi  numeri: per l’Istituto per l’Economia e la Pace, un équipe di esperti internazionali che ogni anno elaborano l’Indice di Terrorismo Globale, il reddito globale sarebbe più elevato di almeno il 30% se il mondo vivesse in pace. Eppure gli effetti economici del terrorismo rimangono di difficile misurazione soprattutto quando la portata del fenomeno terroristico è tanto vasta; come nel caso dei movimenti integralisti islamici e gli effetti sistemici riguardanti intere aree. Ma esplorare le conseguenze economiche del terrorismo è una sfida in particolare per quanto riguarda il costo che gli individui intendono sostenere per controllare la paura, nella misura in cui impone un cambiamento nella routine e nello stile di vita. Perché, nonostante ci sia la tendenza da parte di coloro che vivono nelle zone maggiormente colpite da attacchi terroristici ad investire meno per modificare le proprie abitudini, in generale il fattore paura si presenta come una variabile complessa e estremamente soggettiva, per cui è difficile prevedere il possibile impatto sui mercati azionari o sul consumo:  a complicare la valutazione del danno economico effettivo prodotto dal terrorismo intervengono le cosiddette “iniziative di ricostruzione” con ricadute positive sulla produttività e sul processo di accumulazione dei capitali nei paesi coinvolti, che  in qualche modo dovrebbero compensare gli effetti a lungo termine sui settori tradizionalmente colpiti dagli attentati come ad esempio il turismo e il trasporto aereo. Sono fenomeni in controtendenza che però  potrebbero includere, se l’area investita dal terrore si restringesse come sta accadendo in questo periodo se l’area piu’ colpita resterà quella legata alla Francia : i fattori comuni che riguardano ogni fenomeno globale, qualora la localizzazione ridotta  diventasse  una costante, porterebbero maggiore disavanzo e perdita d’equilibrio. 
Sono analisi complesse che devono essere messe in relazione proprio con future decisioni di compattezza europea nate da accordi , tesi proprio a creare quell’unica forza data dall’unità,  che in determinati momenti sembra venire meno.