Napoli, l’appello al sindaco degli avvocati Vigorita-Vizzino: Interventi urgenti in piazza Garibaldi

283
in foto piazza Garibaldi a Napoli vista dall'alto

Egregio Signor Sindaco,
la presente nasce dall’esigenza di sensibilizzare la Vostra cortese attenzione in ordine agli ormai troppo frequenti scenari di degrado e squallore che offre ai cittadini ed ai turisti la città che Voi guidate.
Come noto, da lustri un corposo giro di prostituzione sta avendo luogo proprio nelle arterie principali della nostra città, come ad esempio il Centro Direzionale e le zone site nei dintorni della Stazione Centrale. Al di là del deprecabile fenomeno, non posso omettere di rilevare che alcune ragazze coinvolte potrebbero essere minorenni.
Il fenomeno sta riscontrando una crescente diffusione nel quartiere Mercato, zona della II Municipalità di Napoli ove è sita Piazza Giuseppe Garibaldi: quest’ultima è nota soprattutto perché sorge ivi la stazione centrale, nodo d’interscambio tra la Ferrovia nazionale ed i principali servizi di trasporto urbani e suburbani.

La cennata piazza s’è tramutata di colpo in un luogo ove dilaga la prostituzione clandestina, giro che comporta una serie di guadagni per gli sfruttatori (i cosiddetti “papponi”): costoro, facendo leva sulla condizione di bisogno in cui versano delle sventurate donne, le mandano in giro per la città a mostrare le loro zone erogene a qualche passante, turista od automobilista,
costringendole a vendere il proprio corpo per un compenso irrisorio (la tariffa è alta, ma… quasi tutto l’incasso finisce in tasca allo sfruttatore, la qual cosa – oltreché illegale – è fuor di dubbio umiliante). Vi invito, quindi, a predisporre, in collaborazione con le Autorità preposte, una verifica volta a scongiurare la presenza di minorenni nel turpe giro. Tra l’altro, una “bonifica” del territorio scongiurerebbe uno stato di assuefazione al fenomeno da parte di stuoli di minorenni che, inevitabilmente, impattano con scene di prostitute e clienti intenti a ‘trattare’ senza alcuna remora e alla presenza di malcapitati bambini e famiglie.

Pedofilia e prostituzione minorile sono crimini contro l’umanità debole e indifesa che una società civile e davvero rispettosa dei diritti fondamentali dell’infanzia e dell’adolescenza non può accettare. Non si può, poi, non porre in risalto l’evidente degrado in cui versano, allo stato, la Piazza Garibaldi e le zone ad essa limitrofe, ove gli episodi di criminalità si stanno esponenzialmente moltiplicando, unitamente alle plurime azioni, fuor di dubbio contrarie al senso civico, che deturpano giorno dopo giorno la cennata zona: a titolo esemplificativo, basti pensare alla gente locale che suole ivi praticare, abusivamente, il giuoco delle tre carte (unitamente ad una serie d’attività illecite che appare superfluo menzionare qui), traendo in inganno Concittadini e turisti, nonché all’imbrattamento degli spazi comuni ed alla presenza di urina, feci ed immondizia sul suolo stradale (specie nelle aree pedonali), opera di esseri umani abbandonati a sé stessi e costretti, dunque, a vivere all’addiaccio. Ma si può vivere nei pressi di Piazza GARIBALDI…????

Ai nostri poveri (quelli «veri», beninteso!) si stanno via via aggiungendo i nuovi indigenti, i nuovi disperati, che fuggono dai loro Paesi, teatro di guerre e violenze. E tutti hanno fame ed uguale diritto ad essere nutriti. In alcuni casi l’industria dell’illegalità italiana, approfittando del bisogno di coloro che approdano nel nostro Paese dopo una traversata potenzialmente fatale, arruola nuova manovalanza a prezzi bassi, carne da macello che, anche se dovesse scomparire, non rende triste nessuno; soldati nello spaccio, nei piccoli furti, nella ricettazione; nuove schiave della prostituzione, quartieri di periferia o dei centri storici, dove le case fatiscenti con affitti modici finiscono con l’assumere la parvenza di veri e propri ghetti. Senza contare che ha già preso piede in Italia la criminalità organizzata straniera, che fa tanta paura a criminologi e inquirenti.

A questo è, infine, opportuno aggiungere che l’area in parola è, altresì, teatro di continui rumori e schiamazzi, costituenti fonte di disturbo tanto per chi lavora quanto per coloro che, col proposito di “staccar la spina”, si recano a Napoli per godersi le bellezze della nostra Città natìa: giova precisare, a tal riguardo, che la Corte Suprema di Cassazione, con la pronunzia n. 18676 del 9 luglio 2024, ha statuito che, laddove i privati subiscano un qualsiasi pregiudizio a fronte di rumori o quant’altro, toccherà al Comune provvedere al relativo ristoro.
Occorre, quindi, compiere urgentemente delle manovre tese a porre rimedio agli inconvenienti sinora descritti, onde evitare che la paura si trasformi nel terribile verme della discriminazione e del razzismo – conseguenza potenzialmente pericolosa per la sopravvivenza dello stato sociale di diritto -, e che Piazza Garibaldi si tramuti, di colpo, in una cloaca a cielo aperto (anche se, in realtà, già lo è).

Dott. Adriano J. Spagnuolo Vigorita
Avv .Riccardo Vizzino