Napoli, la protesta dei conducenti di scuolabus: Con queste regole il servizio di trasporto non può partire

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C’è il rischio che all’apertura delle scuole i 150 scuolabus convenzionati con il Comune di Napoli non forniscano più il servizio di trasporto agli studenti. Una decina di mezzi questa mattina erano fermi sul lungomare partenopeo per chiedere alle istituzioni un sostegno che permetta loro di svolgere regolarmente il servizio senza subire ulteriori perdite economiche oltre a quelle già affrontate durante il lockdown. “Siamo fermi da febbraio – racconta alla Dire il conducente Federico Capecelatro -, sono trascorsi sette mesi eppure le uniche soluzioni adottate sul trasporto scolastico, allo stato attuale, non ci consentono di lavorare. Chiediamo aiuto alle istituzioni altrimenti saremo costretti a restare fermi. Abbiamo spese fisse ingenti, dall’assicurazione alla manutenzione, dalle analisi tossicologiche che dobbiamo fare ogni anno a nostre spese alla manutenzione dei mezzi. Con le attuali disposizioni far partire i nostri scuolabus significherebbe andare in perdita”. I conducenti dei bus lamentano due criticità rispetto alle linee guida sul trasporto scolastico definite in sede di conferenza Stato-Regioni. La prima problematica riguarda la capienza: con le attuali disposizioni ogni mezzo potrà trasportare massimo 5 o 6 bambini al giorno, mentre in precedenza il servizio era garantito quotidianamente a circa venti studenti. La categoria è anche critica rispetto alla possibilità di liberalizzare il servizio.