Napoli-Inter, partita che vale una stagione. Spalletti: Zona Champions? Se vinciamo cambiamo obiettivo

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in foto Luciano Spalletti

Riecco l’Inter. Per Luciano Spalletti la sfida con i nerazzurri non è mai come le altre. La Beneamata gli è rimasta nel cuore. Ma la voglia di batterla è tanta. Per rispetto del Napoli e dei suoi tifosi non può lasciarsi andare ai sentimenti. I tre punti, poi, valgono addirittura la testa della classifica e quindi niente sconti. Per il match di domani pomeriggio al Maradona il tecnico ha recuperato praticamente tutti i big. Dall’Africa è tornato anche Koulibaly il campione. Ma non è detto che giocherà: “Dire se gioca mi sembra irrispettoso verso chi dovrebbe fargli posto... Koulibaly è un giocatore differente, non parlo solo di calcio, basta guardare quello che ha fatto in finale. La prima cosa dopo aver vinto è stata salutare gli avversari, chi ha sbagliato il rigore. Parlo dello spessore dell’uomo prima che del calciatore, per noi è differente ma c’è bisogno di tener presente il rispetto verso chi ha giocato. Questo favorisce le mie scelte, ma aspetto domani per dire la formazione”.
Visto l’andamento di dicembre nessuno si aspettava che il 12 febbraio si potesse giocare una partita scudetto: “Bisogna sempre precisare che l’obiettivo dichiarato è mettersi dietro alcune più forti – ha spiegato il toscano – e rientrare in Champions, ma sappiamo che vincendo questa partita potremmo essere catapultati verso un altro obiettivo. E’ una figata, ci ha fatto passare una settimana col sorriso, anche mentre dormivamo. E’ la situazione che amiamo vivere. In quel momento di difficoltà siamo rimasti sul lavoro da fare, sul comportamento da tenere, prendendo più punti possibili ma tutto dipende dal lavoro di ogni giorno che mette sempre in palio qualcosa verso le partite. Abbiamo una rosa completa, anche cambiando i giocatori sanno cosa fare. Persino nella settimana della Juventus, quando tutti parlavano di rinvio, i miei giocatori avevano il desiderio di giocare e hanno fatto un grande risultato. Sono tranquillo, ho un gruppo fantastico che ha raccolto meno di quanto meritava“.
Per Spalletti la partita contro l’Inter non sarà una rivincita personale nonostante l’addio di due anni fa: “Io non ne ho, vado dietro il mio modo di lavorare, devo essere fortunato nel trovare giocatori che pensano come me e mi fanno fare bella figura. E’ una gara importante, ricordiamo tutti i sacrifici fatti per arrivare qui, sin dalla fatica di Dimaro e le giocate di Castel di Sangro. Quel lavoro torna utile. Le carriere di tutti dipendono da queste gare qui, ci teniamo tantissimo e per me non sarà una rivalsa, a Milano ho lasciato calciatori che so quanto mi stimano”. Al vertice della Serie A non c’è più tanta distanza ma per Spalletti l’Inter resta avanti: “Loro sono gli amministratori del condominio, sono attrezzatissimi, i campioni in carica, li troveremo arrabbiati per il derby, furiosi, come le squadre di razza che odiano perdere. Noi li rispettiamo, ma non cambia il nostro atteggiamento. Alla squadra ho detto che dovevamo giocare col Venezia come se fosse l’Inter, ora dovremo giocare con l’Inter come fosse il Venezia, il nostro atteggiamento non deve cambiare, con rispetto verso chi ci ama e che ci sosterrà”.
“Possiamo perdere, ma non possiamo tradire i nostri comportamenti. Loro hanno caratteristiche in cui sono più forti, ma noi in altre cose siamo migliori. Bisognerà vedere chi porterà il discorso nelle proprie caratteristiche“, ha spiegato ancora Spalletti. All’andata il Napoli rimase a guardare per quasi un’ora ma poi si riprese e per un soffio non riuscì a pareggiare: “Dopo il 2-1 prendemmo questo 3-1 in contropiede, fece venir fuori la differenza. Abbiamo perso qualche palla di troppo, contro l’Inter non puoi metterla sulla fisicità, bisogna giocare bene tecnicamente e arginare le vampate dei loro giocatori sugli esterni. Serve quella calma che ci fa esprimere la qualità che abbiamo, noi siamo feroci fino ad un certo punto perché non abbiamo quelle caratteristiche. L’Inter lo è più di noi, ti arriva addosso con più forza. Serve equilibrio, testa accesa sempre. Noi ci chiamiamo Napoli non a caso”.