Napoli incontra Tbilisi per il calendario Di Meo 2025

11

Napoli incontra Tbilisi nel segno della Sirena, simbolo di Partenope, e della Pantera, ovvero «Il cavaliere dalla pelle di pantera» di Sota Rustaveli, poeta nazionale georgiano del XII secolo equivalente al nostro Dante. Sarà presentato sabato 19 ottobre al Mtatsminda Palace di Tbilisi (Georgia) il Calendario Di Meo 2025, con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Massimo Listri è l’autore delle dodici foto che come da tradizione ogni anno sono dedicate a una città prescelta, in dialogo con Napoli . Ma cosa hanno in comune due luoghi apparentemente così distanti seppur sullo stesso 41esimo parallelo? Lo racconta un calendario da collezione: intanto la parola vino nelle lingue occidentali deriva dalla voce georgiana (o proto-cartvelica) yvino. Poi, sicuramente i loro abitanti abitano il culto dell’amore, dell’ospitalità, la passione per il calcio e l’arte dei lievitati. Ma anche un iconico mezzo di trasporto urbano come la funicolare. Ancora: all’Università L’Orientale di Napoli fu fondata la prima cattedra di Lingua e Letteratura georgiana in Europa. E non è un caso che nel presepe napoletano sia presente, tra i personaggi tradizionali, quello della Georgiana. Così come in entrambe le città è forte la passione per la musica: il canto polifonico georgiano è il primo caso di «patrimonio immateriale dell’umanità” Unesco ea Napoli il San Carlo è il più antico teatro lirico del mondo ancora attivo. I testi del calendario sono firmati da Angela Catello, Cesare Cunaccia, Michele De Lucchi, Dante Stefano Del Vecchio, Dinko Fabris, Michele Fatica, Andrea Forlani, Patrizia Licini de Romagnoli, Luigi Magarotto, Elisabetta Moro, Veronique Murat, Gaga Shurgaia e Pino Per Generoso di Meo, fondatore dall’Associazione promotrice, «la cultura e civiltà di Tbilisi è stata per molti anni trascurata dall’Occidente, ignorandone la specificità e l’impressionante varietà e diversità, trasfusa nella letteratura, nella musica e nelle altre espressioni artistiche di questi popoli . Una capitale che è stata, a partire dal V secolo, un crogiuolo delle più variegate civiltà tra Oriente e Occidente». della Georgian Chanting Foundation.