Napoli, il Comune: finanziamento del Miur per le indagini sui solai in 152 scuole

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Saranno 152 gli edifici scolastici di Napoli che saranno sottoposti a indagini dei solai finanziare dal Ministero dell’Istruzione. Lo fa sapere il Comune di Napoli, che parla di “ottimo risultato per le scuole”. Il Comune si era candidato lo scorso novembre all’avviso di selezione con cui il Miur metteva a bando 40 milioni di euro stanziati con decreto dell’8 agosto 2019 per verifiche ai solai degli edifici scolastici. “Considerato che nel corso degli ultimi anni diversi edifici scolastici di tutta Italia sono stati interessati dal fenomeno di crollo di solai e controsoffitti degli edifici scolastici, come è peraltro capitato giorni fa in un plesso di San Giovanni, il Comune aveva presentato 170 istanze per poter ottenere i 7mila euro ad edificio previsti dal bando”, spiega l’assessore comunale alla Scuola, Annamaria Palmieri.

“Nella graduatoria pubblicata oggi – prosegue Palmieri – il Comune di Napoli è risultato beneficiario del finanziamento per l’espletamento di verifiche di solai e controsoffitti per 152 edifici scolastici distribuiti in tutte le municipalità. Oltre il 90% delle istanze. Ringrazio del grande impegno il Servizio centrale Edilizia scolastica e tutti i nostri tecnici. Le indagini ai solai, che sono complementari a quelle per la vulnerabilità sismica e statica in corso di aggiudicazione con Patto per Napoli, dimostrano il grande e quotidiano impegno che abbiamo messo in campo per la sicurezza non lasciando intentata nessuna via. Infatti le verifiche sono la prima strada per far sentire tutelata la comunità scolastica, per rassicurare i genitori e scegliere le priorità per gli interventi. Ovviamente ci aspettiamo che dopo le indagini il Miur, come ha promesso, metta in campo anche le risorse per i lavori. Ma Napoli non aspetta inerte. Stiamo già intervenendo in molte scuole, laddove si sono palesate criticità, ma ora, tra queste risorse e quelle di Patto per Napoli, l’azione si può estendere a tappeto, in tutti i quartieri”, conclude Palmieri.