Napoli, diffida dell’Aci per lo Stadio San Paolo

46

Un atto stragiudiziale di diffida e messa in mora, a firma del Presidente dell’Automobile Club Napoli Antonio Coppola, e’ stato notificato al Comune, alla Citta’ Metropolitana, alla Regione, alla Prefettura ed al Governo affinche’ ciascuno, nell’ambito delle rispettive competenze, ponga in essere tutte le attivita’ previste per legge – di controllo, di prevenzione, di inibizione, di interdizione, di repressione e sanzionatorie – necessarie a garantire il rispetto della normativa volta a tutelare l’ambiente dall’inquinamento acustico, in riferimento a quello prodotto dallo Stadio San Paolo.Antonio CoppolaL’iniziativa – spiega il Presidente Coppola – nasce dalla necessita’ di tutelare la quiete e la vivibilita’ degli oltre centomila cittadini residenti nell’area flegrea per i quali gli eventi sportivi e musicali ospitati dall’impianto di Fuorigrotta sono causa di gravi disagi sia sul piano della mobilita’ che del rumore“. Tali attivita’, si legge nella diffida, “provocano gravi e prolungati fenomeni di inquinamento acustico – in una zona che nei decenni successivi alla realizzazione dell’impianto ha conosciuto una forte espansione demografica ed urbanistica – causati sia dal notevole traffico veicolare che si sviluppa in concomitanza con gli eventi ospitati nello Stadio, sia dalla permanenza nello stesso di un enorme numero di persone che assiste a manifestazioni le quali, per la loro stessa natura, suscitano inevitabilmente comportamenti chiassosi, sia, ancora, nel caso di concerti, dal volume elevatissimo della musica“. Fenomeni, questi, sottolinea Coppola che sono “destinati ad aggravarsi ulteriormente a seguito della ristrutturazione dell’impianto, che prevedrebbe, secondo quanto si apprende dalla stampa, l’utilizzo anche di aree limitrofe allo Stadio, nonche’ la creazione di nuovi spazi da destinare ad attivita’ commerciali, ricreative, di ristorazione e per il tempo libero, funzionanti quotidianamente ed ininterrottamente per numerose ore al giorno“. Questa situazione, conclude il Presidente dell’ACI Napoli “risulta oggettivamente inconciliabile con le normali esigenze di vita di coloro che abitano o lavorano nel quartiere Fuorigrotta, e si pone in evidente ed insanabile contrasto con la normativa volta a tutelare l’ambiente dall’inquinamento acustico“. In particolare, la legge n.447/1995 fissa i criteri per determinare i valori massimi di rumore che possono essere emessi da ciascuna sorgente sonora, assegnando allo Stato, alle Regioni, alle Province – oggi Citta’ Metropolitane – ed ai Comuni competenze in materia di programmazione, pianificazione e controllo circa il rispetto di tali valori”.