Napoli, de Magistris: Sblocca Italia crocevia di commistioni opache

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“Qualcosa e’ cambiato. E’ venuto fuori quello che diciamo da sempre. Lo ‘Sblocca Italia’ e l’articolo 33 in particolare, che siamo stati i primi a denunciare, e’ stato un grande crocevia di commistioni opache come sta venendo fuori dall’indagine della Basilicata”. Lo ha detto il sindaco de Magistris sulla questione Bagnoli. Sarà proprio l’area dell’ex Italsider il tema dell’incontro che si svolgerà il 6 aprile presso la prefettura di Napoli, al quale parteciperà anche il premier Matteo Renzi. Per il numero uno di Palazzo San Giacomo, la manovra del governo “è la piu’ vergognosa operazione istituzionale realizzata attraverso legislazione ordinaria e prima ancora attraverso il decreto legge. Semplicemente abbiamo la conferma di quello che si e’ scatenato dietro a quella legge, Sblocca Italia, massacro del territorio, cementificazione, trivelle, petrolio, grandi opere pubbliche e l’epicentro dello Sblocca Italia e’ stato l’articolo 33 su Bagnoli dove c’e’ stata una violenza istituzionale senza precedenti, l’esproprio di una citta’ e una commistione vergognosa tra presunto interesse pubblico e bene individuati interessi privati. Quindi per noi non cambia assolutamente nulla”. “Noi – ribadisce – abbiamo fatto passi in avanti da gigante per sbloccare da Napoli la questione di Bagnoli, non non staremmo a questo punto che il Presidente del Consiglio deve finalmente far cominciare la bonifica, che aspettiamo da anni, se non ci fosse stata l’ordinanza del Sindaco di Napoli, del dicembre 2013, se non ci fosse stato l’aver messo Bagnoli, non Citta’ della Scienza solamente, al centro del protocollo del 14 agosto 2014, se non ci fosse stato il nostro ricorso non avrebbero cambiato la legge, se non ci fosse stato il nostro impegno non avremmo la spiaggia pubblica, se non ci fosse stato il nostro impegno non avremmo avuto il piano su Bagnoli. Bagnoli – conclude de Magistris – la sblocca la citta’ in collaborazione con la Regione e con il Governo ma che nessuno pensi di fare i colpi di mano alla lucania maniera o alla maniera, diciamo, di liturgie politiche che non appartengono alla citta’ di Napoli in questo momento storico”.