Napoli, Clinica Mediterranea: aritmia, intervento chirurgico con tecnica mai sperimentata prima nel Sud Italia

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in foto la Clinica Mediterranea

Per la prima volta nel sud Italia è stato eseguito un intervento chirurgico sull’aritmia cardiaca con l’innovativa tecnica di ablazione ibrida per sconfiggere la fibrillazione atriale. L’operazione, svolta alla Clinica Mediterranea di Napoli, vista l’assoluta novità nell’esecuzione ha trovato spazio sulla pubblicazione scientifica statunitense, Journal of Cardiac Surgery. L’intervento è stato eseguito dal dottore Giuseppe De Martino, responsabile di Elettrofisiologia della struttura napoletana, ideatore della stessa tecnica di ablazione ibrida. “La fibrillazione atriale – spiega De Martino – è l’aritmia più diffusa e causa di ictus e scompenso cardiaco. Con l’ablazione tradizionale, quella transcatetere endocardica, la percentuale di guarigione è possibile solo nel 60% dei pazienti trattati. Grazie alla nostra tecnica endo/epicardica, mirata a colpire alcune specifiche zone del cuore, la percentuale di successo sale ad oltre il 90% poiché è possibile distruggere anche quelle cellule impazzite che non sono raggiungibili con l’ablazione tradizionale. L’esperienza accumulata negli ultimi 4 anni di ablazioni endo-epicardiche, ci ha consentito di abbandonare gli accessi chirurgici tradizionali (toracotomia destra), che sono più ampi e più fastidiosi per il paziente e ci ha permesso di sviluppare una tecnica estremamente mininvasiva, appunto la “Mediterranea Tecnique”, che si effettua attraverso una semplice puntura all’inguine e di un piccolo taglio di soli 3 cm sulla pancia. In questo modo l’intervento risulta molto semplificato, viene tollerato meglio dal paziente, aspetto da non sottovalutare assolutamente, ed il ricovero si accorcia a non più di 4-5 giorni”. “Questo caso – prosegue De Martino – ci ha anche confermato l’elevato livello organizzativo e di collaborazione del dipartimento cardiovascolare della Clinica Mediterranea. Infatti, per consentire la sopravvivenza del paziente fino al completamento dell’ablazione ibrida è stata impiantata nel cuore una sorta di pompa elettrica che ha sostituito il cuore per tutta la durata della procedura. La nostra particolare tecnica di ablazione, così, ci ha consentito di eliminare sia le aritmie ventricolari che la fibrillazione atriale”.
La Clinica Mediterranea ha creato una specifica organizzazione, dedicando spazi, uomini e mezzi alla effettuazione di questo particolare tipo di intervento e si pone come centro di riferimento nazionale per l’ablazione ibrida della fibrillazione atriale. “La nostra tecnica – aggiunge il medico – ideata per la cura della fibrillazione atriale è estremamente duttile e ci consente di curare meglio anche altre forma di aritmia, come quelle ventricolari. Infatti, il paziente arrivato in clinica qualche giorno fa, con un grave scompenso cardiaco, fibrillazione atriale e che presentava continui arresti cardiaci provocati da aritmie ventricolari, è stato sottoposto all’operazione che ha avuto esito positivo al 100%”. E proprio in onore alla struttura dove il team di De Martino ha sviluppato la nuova tecnica, questa è stata chiamata “Mediterranea Tecnique”. Questo primo intervento ha richiesto un lavoro in team di tutto il dipartimento “Cuore”: oltre a De Martino,  Carlo Briguori, responsabile della Emodinamica, Giampiero Esposito, responsabile della Cardiochirurgia, Marco Franciulli, cardiochirurgo, e Rita Monti, responsabile della Terapia Intensiva-anestesia e rianimazione.