Napoli, cittadinanza onoraria ad Aldo Masullo: La città costruisca il rispetto di se stessa

151
in foto a sinistra Luigi de Magistris, sindaco di Napoli e Aldo Masullo durante la cerimonia per l'assegnazione della cittadinanza onoraria svoltasi nel 2018

“Napoli, nel mio sogno, sia pure saltellando e sbeffeggiando come Pulcinella, riuscirà a costruire il rispetto di se stessa”. Aldo Masullo, classe 1923, da oggi è cittadino onorario di Napoli. La cerimonia, nel Maschio Angioino, ha visto proprio il professore filosofo e giurista, nato ad Avellino, quale principale protagonista con le sue parole. “Ho spesso rimproverato Napoli per le sue mancanze, per questa borghesia che ho deprecato per la sua mancanza di unità – afferma -. A Napoli ci sono molti bravi borghesi, ma non una classe che sappia elevare la vita collettiva di tutti attraverso lo sforzo del dialogo comune, di un progetto”.
“Dove va Napoli? È questa la domanda che ci dobbiamo porre – sottolinea – Che ne vogliamo fare? Come la immaginiamo? “Mi è stato chiesto se ci fosse un cittadino napoletano che ‘mi piace’ – dice – È Pulcinella, espressione di un popolo che nonostante le bastonate è riuscito sempre a cavarsela, qualche volta rischiando umiliazioni, ma mai la vita”.
Masullo si dice emozionato del riconoscimento che rinsalda un legame mai venuto a mancare con Napoli. “Si ricostruisce legame, ma non perché si sia mai interrotto – spiega – ma perché ogni legame non sta, immobile, ma va coltivato. Esige la cura, che è il vivere del legame stesso. E non è tanto un sentimento privato, ma la base della condivisione comune”. “La Napoli del 1944 era stata da poco liberata, c’era ancora il sangue nelle strade, non c’erano case sul Rettifilo – conclude – ma io e tutti i ragazzi eravamo allegri perché la tragedia era alle spalle e davanti un futuro da costruire, un mondo nuovo. Ed è questa l’emozione da trasmettere ai giovani”.
“Sono molto legato anche io a Pulcinella. Resilienza e dignità, la capacità di non farsi schiacciare, mantenendo l’umiltà è sbeffeggiando i poteri forti” dice Luigi de Magistris, sindaco di Napoli, commentando uno dei passaggi dell’intervento di Aldo Masullo. “Nelle parole di Masullo – afferma – c’è un inno alla bellezza, all’armonia delle diversità, alla coesione, all’unità del popolo napoletano”. “Credo che oggi sia proprio una bella pagina per Napoli – ha sottolineato – di cultura, di ricchezza profonda, di storie belle di Napoli. Masullo per la sua storia di pensatore, filosofo, giurista e anche per il suo pensiero politico che, per anni, ha attraversato la nostra città essendo un uomo di fatto di Napoli, meritava un riconoscimento formale. Sicuramente uno dei più nobili pensatori del ‘900 e dell’inizio del Terzo millennio. Un pensatore critico, con il quale spesso ci siamo anche confrontati sulla città, e credo che sia importante mettere insieme etica, filosofia e impegno civile. Questo è il messaggio che si deve dare giovani, cioè se può essere filosofi, avere un profilo assai spirituale, ma mai rinunciare all’impegno concreto per i nostri territori”.
“Un punto alto, un faro anche nei momenti di smarrimento di questa città” dice Nino Daniele, assessore alla Cultura del Comune di Napoli, parlando di Aldo Masullo. “È segno di un sentimento di riconoscenza e gratitudine verso un grande maestro – afferma – che ha formato generazioni di napoletani ai grandi valori dell’umanità, delle tradizioni della cultura universale di questa città che è fatta di dialogo, incontro, rispetto delle diversità, intese come accoglienza”.