Napoli celebra gli Open Data Appuntamento alla Federico II

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Anche Napoli partecipa alle celebrazioni internazionali degli Open Data. Il 22 Febbraio, in concomitanza con gli eventi previsti in tutto il mondo, si terrà Anche Napoli partecipa alle celebrazioni internazionali degli Open Data. Il 22 Febbraio, in concomitanza con gli eventi previsti in tutto il mondo, si terrà infatti anche a Napoli l’OpenDataDay, una festa per celebrare, condividere e fantasticare progetti e idee sugli Open Data. Da Los Angeles a Londra, da Stoccolma a Singapore, la pubblicazione in rete dei dati “nascosti” nei database di città e Governi sta rivoluzionando le regole non solo dell’amministrazione pubblica ma anche del mercato. La trasformazione dei dati “grezzi” in materiale sta infatti facendo nascere centinaia di nuove aziende specializzate, per esempio, in smartphones, mappe, informazioni in tempo reale sul traffico e le condizioni meteo, strumenti di comparazione dei prezzi. Studiosi, esperti, responsabili istituzionali e startupper si danno appuntamento presso la Facoltà di Ingegneria della Federico II, a Piazzale Tecchio, per  fare lo stato dell’arte dei cambiamenti in corso e a tracciare le prospettive su quelli in arrivo. La giornata avrà inizio alle 9.00 con workshop e talk che coinvolgeranno Scuole, Università, Pubblica amministrazione, imprese e cittadini su temi e progetti reali nei settori dei beni culturali, territorio, mobilità e turismo. Interverranno, tra gli altri, Felice Balsamo(consulente informatico del Comune di Napoli), che parlerà del lavoro che sta realizzando Palazzo San Giacomo sulla trasparenza dei dati pubblici, Fabrizio Cobis (Dirigente Miur) che parlerà di “Open Government”, Guido Scorza (esperto di Diritto della Rete e blogger del Fatto.it) con un intervento su “Open Data e vincoli giuridici (che non ci sono)”. A introdurre le sessioni di lavoro sarà Antonio Pescapé, docente di Reti di Calcolatori presso il Dipartimento di Ingegneria Elettrica e delle Tecnologie dell’Informazione (Dieti) della Federico II e responsabile dell’edizione partenopea dell’OpenDataDay. “Gli Open Data rappresentano oggi quello che molti anni fa ha rappresentato l’Open Source: una rivoluzione enorme, ma soprattutto una fantastica opportunità. L’obiettivo dell’evento napoletano – puntualizza Pescapè – è proprio discutere, confrontarsi e capire a che punto siamo e cosa ancora possiamo fare. Saranno presenti tanti soggetti diversi per formazione ed interessi, affrontando aspetti tecnici ma anche e soprattutto gestionali e giuridici, e raccontando esperienze concrete del e dal territorio”. Il pomeriggio vedrà invece il cuore degli OpenDataDay e cioè gruppi di lavoro per sessioni parallele di hackaton con OpenStreetMap, Geolocalizzazione di Open Data, Applicazioni mobili e molte altri esempi pratici di questo nuovo mercato. Le origini dei programmi open data della città possono essere ricondotte a una direttiva dell’amministrazione Obama del dicembre 2009 che obbligò le agenzie federali a pubblicare online le informazioni pubbliche. Da allora , circa 175 agenzie, tra cui difesa e giustizia federali hanno inviato più di 88.000 set di dati su data.gov. L’Unione Europea ha approvato solo nel 2013 una legge per la liberalizzazione e lo sfruttamento commerciale degli open data, che a giudizio del commissario Ue per l’Innovazione Neelie Kroes  “può generare decine di miliardi di euro ogni anno”. Anche la Regione Campania ha approvato lo scorso anno una legge sugli open data allo scopo di “garantire – secondo le parole di Guido Trombetti, assessore regionale alla Ricerca – garantire la piena accessibilità dei dati, dei documenti pubblici in formato digitale e, in generale, delle informazioni pubbliche ed il pieno riconoscimento della possibilità di riutilizzarli per favorire trasparenza e partecipazione a beneficio dei cittadini della Campania”.