“Il Comune di Napoli vanta oltre 800 milioni di crediti verso i cittadini per multe non pagate e oltre 700 milioni di euro di Tari non riscossa. Sono circa 2 i miliardi complessivi di crediti e credo che sia un dato per difetto”. Lo ha detto l’assessore comunale al Bilancio, Pierpaolo Baretta, in Consiglio comunale riferendo i dati aggiornati del lavoro di accertamento della situazione economica e finanziaria dell’ente in vista della sottoscrizione dell’accordo con il Governo per fruire del sostegno economico dello Stato così come previsto nell’ultima Finanziaria. A firmare l’accordo saranno il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, e il presidente del Consiglio, Mario Draghi. Una firma che sta slittando – a quanto si apprende – per i ritardi di Palermo e Reggio Calabria, città che con Napoli e Torino, beneficiano del contributo. Nell’arco di un ventennio (2022-2042), lo Stato erogherà al Comune partenopeo circa 1 miliardo e 300 milioni di euro e l’amministrazione si impegna a recuperare risorse proprie per un quarto e dunque per circa 308 milioni di euro. Risorse che l’ente intende recuperare sfruttando come leve principali il miglioramento della riscossione e la valorizzazione del patrimonio. Dal Comune inoltre la richiesta al Governo a erogare il contributo annuale entro il 31 marzo “affinché – ha spiegato Baretta – si possano programmare le azioni a bilancio. Abbiamo inoltre chiesto che l’erogazione di questo sostegno non pregiudichi il trasferimento di altri fondi alla città”. Per quanto riguarda il miglioramento della riscossione, il Comune intende indire un bando per affidare ad una società specializzata la riscossione coattiva i cui effetti – è stato sottolineato – “saranno visibili non prima del 2026-2027”, mentre sul fronte della valorizzazione del patrimonio, l’amministrazione prosegue la collaborazione con Invimit ”per la formazione del fondo Napoli e – ha aggiunto Baretta – stiamo definendo un primo blocco di immobili da assegnare da cui sono esclusi gli immobili popolari Erp”. L’ente stima di recuperare dall’alienazione e valorizzazione del patrimonio circa 73 milioni, compresa la riduzione dei fitti passivi. “Nonostante gli sforzi che possiamo mettere in campo in questi ambiti nei primi anni – ha affermato l’assessore – questi interventi non risolvono il problema e dunque proponiamo allo Stato di considerare questo come un periodo unico e pertanto di calcolare il nostro quarto di risorse non anno per anno ma complessivamenté. Tra le misure dell’accordo anche l’aumento dell’addizionale Irpef dello 0,1 nel 2023 e di un ulteriore 0,1 nel 2024. “Una volta che il Patto sarà stato firmato – ha concluso Baretta – dovremo costantemente monitorarlo insieme e con le parti sociali, le associazioni e in generale con la comunità cittadina e dovremo incrementarlo in quelle voci che consentono di migliorare il nostro bilancio”.