Napoli, ancora un’aggressione al San Giovanni Bosco. La Cgil: Ora intervenga il prefetto

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In foto l'ospedale San Giovanni Bosco

“Ancora un’aggressione ad un lavoratore all’ospedale San Giovanni Bosco di Napoli”. A denunciarlo, in una nota, Rosalba Cenerelli, della segreteria Cgil diNapoli e Giosuè di Maro, della segreteria Fp Cgil Campania sanità pubblica comparto medici. “Nel pronto soccorso del nosocomio, un infermiere è stato aggredito da un familiare di un paziente perché non voleva attendere il proprio turno di visita – spiegano -. A nulla è servito evidenziare che c’erano casi gravi ed urgenti da trattare e che avevano la precedenza. Questo ospedale, ancora una volta, torna alla ribalta. Già poche settimane fa, i familiari di una paziente avevano aggredito una dottoressa provocandole la rottura del setto nasale”. “Il riproporsi di questi episodi – sottolineano Cenerelli e di Maro – ha oltrepassato ogni limite. Basterebbe solo considerare che nelle emergenze sanitarie chiediamo aiuto a medici ed infermieri che, pur operando tra molteplici difficoltà e carenze, si prodigano a far funzionare un sistema sanitario allo sbando. Sono loro che salvano le nostre vite e quelle dei nostri cari”.
“Il fenomeno delle aggressioni nel mondo sanitario – aggiungono Rosalba Cenerelli, della segreteria Cgil di Napoli e Giosuè di Maro, della segreteria Fp Cgil Campania sanità pubblica comparto medici – ha raggiunto numeri di vera emergenza. I dati Inail evidenziano che solo nel 2018 ci sono stati oltre 1.200 casi di aggressione al personale sanitario per la gran parte operante nel pronto soccorso, e con maggiore frequenza al Sud dove maggiori sono le precarietà e le carenti condizioni del servizio sanitario. Questi sono solo i casi denunciati. Quelli di aggressione sono almeno il doppio, considerati che spesso i medici per vergogna non denunciano”. “Occorre avere rispetto per queste professioni – dicono ancora Cenerelli e di Maro – è necessario che ai medici e agli operatori sanitari sia garantita incolumità e il diritto di lavorare in sicurezza. Basta violenza, non è più possibile che prevalga la legge del più forte. Non è possibile che a vincere siano la devianza e la sottocultura della trasgressione, a discapito dei valori e delle regole del vivere civile. Per noi non è più tollerabile”. “Occorre garantire a medici, cittadini, ammalati sicurezza e una sanità degna di questo nome. Chiediamo a tutti gli attori coinvolti e alle istituzioni – concludono – di intervenire affinché siano ristabilite la più presto condizioni sicure di lavoro. Chiediamo al prefetto la convocazione del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica; l’istituzione di presidi di polizia in tutti i pronto soccorso della città e dell’area metropolitana di Napoli per garantire sicurezza ai lavoratori e ai cittadini”.