Napoli, allarme smog: divieto di circolazione 3 giorni a settimana ma per i Verdi non basta

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E’ in vigore dallo scorso 1° ottobre, e lo sarà fino al 31 marzo 2018, il divieto di accesso e circolazione per auto e motoveicoli nella città di Napoli in particolari giorni della settimane e fasce orarie. Si tratta del principale provvedimento assunto dal Comune di Napoli nell’ambito del programma di azioni per il miglioramento della qualità dell’aria e riprende la delibera della Giunta comunale del 5 maggio 2015, quando un ripetuto superamento della soglia limite di pm10 in tutte le centraline sparse in città portò a una serie di limitazioni alla circolazione dei veicoli privati destinati al trasporto di persone e merci sull’intero territorio cittadino. Il divieto è valido il lunedì, il mercoledì e il venerdì in due fasce orarie: dalle 9 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 16.30. In deroga a tale divieto possono circolare diverse categorie di veicoli o condotte da particolari categorie di guidatori, ad esempio le auto euro 4 o alimentate a gpl e metano, ciclomotori e motoveicoli a 4 tempi, o a 2 tempi se euro 2 e i veicoli elettrici ad emissione nulla, così come gli autoveicoli che trasportano diversamente abili. 
Viene incentivato, inoltre, il cosiddetto car pooling, con la possibilità di circolare per le auto con almeno tre persone a bordo, esclusi euro 0 ed euro 1. Come nel caso di altri divieti di circolazione, sono esenti i veicoli delle forze dell’ordine, quelli intestati ad enti pubblici o con a bordo un medico in visita domiciliare, i mezzi di trasporto pubblico, taxi, autoveicoli a noleggio e i bus turistici. Liberi di circolare anche i veicoli intestati e con a bordo cittadini residenti in regioni diverse dalla Campania. Un provvedimento che nonostante le numerose deroghe incide in modo netto sulle abitudini dei napoletani, ma che “non basta”, secondo Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale campano dei Verdi, leader regionale della forza politica che in Campania fa parte della maggioranza sia in Consiglio regionale, a sostegno del governatore Vincenzo De Luca, che in Consiglio comunale, a sostegno del sindaco Luigi de Magistris. 
Secondo Borrelli il provvedimento “non è strutturale né determinante” e il problema del superamento della soglia limite di polveri sottili a Napoli“è legato solo in parte alla circolazione delle auto”: la causa principale è che “Napoli è una delle pochissime città al mondo, forse l’unica, ad avere all’interno del tessuto cittadino sia l’aeroporto che il porto. In particolare – spiega all’Adnkronos – il primo elemento di inquinamento della città sono le navi che attraccano al porto, terzo in Italia per arrivo di navi da crociera. E’ per questo che da tempo chiediamo l’elettrificazione del porto, sul quale spinge anche il Comune, e ribadiamo la richiesta soprattutto in vista delle Universiadi del 2019, quando il villaggio che ospiterà gli atleti sarà rappresentato proprio da 3 navi da crociera attraccate al porto”. Se l’elettrificazione del porto “permetterebbe un abbattimento fortissimo delle polveri sottili”, il leader campano dei Verdi ritiene che nell’immediato “bisognerebbe anche regolamentare i tantissimi cantieri in questo periodo presenti in città” e “soprattutto dotarsi di spruzzatori per lavare le strade, una misura che abbasserebbe automaticamente il livello di polveri sottili”.