“La polizia municipale napoletana svolge un lavoro difficile, complesso e lo fa con un organico assolutamente sotto dimensionato. Mancano centinaia di uomini e le leggi non ci consentono di averne a sufficienza per presidiare ancor meglio il territorio”. La denuncia arriva dal sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, intervenuto alla celebrazione per la festa della polizia municipale. Il primo cittadino, nell’esprimere “vicinanza e gratitudine” ai caschi bianchi, ha sottolineato che “in questi sette anni ho visto tante energie, tanta voglia di mettersi al servizio della comunità. La polizia municipale e’ un’articolazione fondamentale per la città e noi la sosterremo pungolando tutti a fare di più”. Secondo i dati forniti, sono circa 800 i caschi bianchi over 60. A celebrare la funzione religiosa è stato l’Arcivescovo di Napoli, cardinale Crescenzio Sepe, che ha sottolineato “l’opera infaticabile, a volte pericolosa” che svolge il corpo della polizia municipale “di giorno e di notte. Questi uomini e queste donne – ha detto Sepe – sono espressione della solidarietà perché mettono la loro opera al servizio della comunità, motivo per cui tutti dobbiamo essere loro riconoscenti per il servizio svolto a vantaggio della città”. L’Arcivescovo, nel corso della celebrazione, ha ricordato i vigili che hanno perso la vita nello svolgimento del loro dovere. Al termine della funzione religiosa, che si è svolta alla presenza delle autorità civili e militari, sono stati consegnati riconoscimenti a poliziotti municipali che si sono distinti nello svolgimento del proprio lavoro. “Nel corso del 2017 – ha affermato il comandante della polizia locale, Ciro Esposito – l’attività messa in campo è stata di alto spessore e sono aumentate sia da un punto di vista qualitativo e che quantitativo le funzioni svolte che in alcuni campi sono di esclusiva nostra competenza tra cui l’infortunistica stradale e i controlli edilizi”. Il comandante ha anche evidenziato “la stretta collaborazione” con le altre forze dell’ordine e con l’autorità giudiziaria che “qualifica la nostra funzione in favore della collettività”. Un caloroso applauso ha accompagno il ricordo del capitano Bruner e del luogotenente Cinque che furono uccisi il 15 maggio 2015 a Miano da Giulio Murolo che iniziò a sparare sulla gente in strada.