Napoli, alla Biblioteca Universitaria le immagini alchemiche di Alina Chirila

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In foto la Biblioteca universitaria di Napoli

La Biblioteca Universitaria di Napoli presenta dal 25 novembre al 4 gennaio la mostra: “Alchimia Blu. Chimigrammi e Cianotipi”, mostra fotografica di Alina Chirila, accompagnata delle poesie di Nokyoung Xayasane”.
Alina Chirila è una fotografa autodidatta romena-canadese. Attualmente vive e lavora come psicanalista a Waterloo, in Canada. Da sempre interessata alla fotografia su pellicola, Alina nel corso degli anni ha subito il fascino delle tradizionali tecniche analogiche che l’ha portata a perseguire e sperimentare diversi metodi di manipolazione dei materiali fotografici.
Lei stessa definisce la sua attività come una esplorazione di esperienze, del sé, del prossimo e della relazione col mondo.
Il suo lavoro è stato pubblicato in riviste canadesi e americane e rappresentato al Flash Photography Festival nel 2016.
Il percorso fotografico della mostra è diviso in due parti:
La prima parte propone una selezione di chimigrammi. Un chimigramma è una fotografia senza oggetti, senza macchina fotografica, senza una rappresentazione; è qualcosa che rompe le regole e si piazza al confine tra fotografia e pittura. Un disegno alchemico che utilizza gli stessi elementi di una fotografia tradizionale: luce, sviluppo, fissaggio. L’immagine viene fuori da una combinazione unica di questi elementi, creata e formata dalla luce e da altri materiali chimici e organici, insieme a molte altre cose che normalmente non finiscono sulla carta fotografica. Alina lo chiama “alchemico” perché laddove la chimica è scientifica e ripetibile, l’alchimia riguarda una trasmutazione irripetibile e inspiegabile.
Nella seconda parte sono raccolte fotografie realizzate usando il processo storico del cianotipo e negativi di grande formato. Queste immagini possiedono una qualità riflessiva e meditativa, e esplorano temi riguardanti la natura, la solitudine, e il passaggio del tempo.
La cianotipia è un antico metodo di stampa fotografica, caratterizzato dal tipico colore Blu di Prussia, scoperto da Sir Hohn Herchel nel 1842 e successivamente introdotto dalla prima fotografa donna, Anna Atkins, che creò centinaia di fotogrammi di alghe e felci con questo processo. I libri contenenti le sue immagini furono il primo esempio di pubblicazione che utilizzava un processo fotografico per illustrazioni scientifiche.

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