Fornire strumenti in grado di misurare il rischio per la salute e l’ambiente legato ai nanomateriali: questo l’obiettivo di una piattaforma ideata dall’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri che avrà il compito di validare questi materiali prima del passaggio alla produzione su larga scala. I nanomateriali sono composti per almeno il 50% da particelle di grandezza compresa tra 1 e 100 nanometri e il loro sviluppo occupa una rilevanza crescente nella produzione industriale. Grazie alle loro caratteristiche chimico-fisiche, questi materiali sono molto competitivi in diversi settori come l’elettronica, dell’energia, l’alimentare e la biomedicina. Non mancano, però, interrogativi sul loro possibile impatto sulla salute umana, animale e sulla ricaduta ambientale. Negli ultimi dieci anni sono stati effettuati molti studi per determinarne l’effetto ma nonostante le molte pubblicazioni, i dati emersi si sono mostrati spesso frammentari, poco organici e controversi. Da qui l’idea di Potential, progetto finanziato dall’Unione Europea all’interno del bando sulla sostenibilità digitale Horizon Europe. Lo sviluppo della piattaforma, avviato nel 2023 e di durata quadriennale, è coordinato dal Mario Negri in collaborazione con 10 gruppi europei ed uno cinese. “Il progetto ci permetterà di colmare quelle lacune che spesso hanno limitato la validazione della sostenibilità dei nanomateriali ad uso industriale e biomedico. Disporre degli strumenti necessari, delle risorse economiche e di un arco temporale adeguato – spiega Luisa Diomede, responsabile del Laboratorio di Patologia Umana in Organismi Modello del Mario Negri – sarà fondamentale per rendere la nostra piattaforma ottimale per soddisfare le necessità dell’industria e le richieste degli enti regolatori”. “Per ogni materiale che testeremo – conclude Paolo Bigini, capo del Laboratorio di Nanobiologia – svilupperemo una strategia analitica che combini l’attendibilità e il rigore scientifico con la flessibilità, la facilità d’utilizzo e di condivisione e di contenere i costi”.