Il nuovo rialzo del costo del denaro deciso dalla BCE dal 10 maggio, il settimo consecutivo, continua a mantenere alti i tassi di interesse sul mercato dei mutui. La situazione a maggio 2023 vede i tassi variabili al di sopra dei tassi fissi e, secondo le previsioni, bisognerà aspettare il 2024 per iniziare a vedere un trend di discesa dei tassi. Chi sta pensando all’accensione di un mutuo può monitorare le migliori offerte del momento e fare una simulazione del mutuo con il comparatore di MutuiOnline.it: bastano pochi dati per avere una panoramica dei mutui più convenienti del periodo.
Qual è lo scenario per chi deve accendere un mutuo a maggio 2023
Negli ultimi due anni i tassi di interesse applicati dalle banche ai mutui a tasso fisso o variabile sono aumentati notevolmente, con una forte impennata nel corso del 2022.
Se nel 2021 era possibile accendere un mutuo a tasso fisso all’1,20% e uno a tasso variabile allo 0,87%, ad aprile 2023 il tasso fisso medio è stato del 3,66% e quello variabile del 3,47%.
La crescita dei tassi applicati dalle banche è dovuta all’aumento dei tassi di interesse di riferimento: l’Eurirs per i mutui a tasso fisso e l’Euribor per i mutui a tasso variabile. La salita di questi tassi è conseguenza della decisione della BCE di aumentare il costo del denaro, per tentare di tenere a freno l’inflazione, che in Europa si aggira attualmente attorno al 7%.
Analizzando la serie storica dei dati di questi tassi di interesse si nota come gli attuali valori di Euribor ed Eurirs siano vicini tra loro e a livelli mai raggiunti prima dal 2012 a oggi.
Quali sono le aspettative per i prossimi mesi
Per tutto il 2023 i tassi si manterranno a livelli alti e non è escluso che continueranno a salire nei prossimi mesi, almeno fino a quando l’inflazione non tornerà a viaggiare attorno al 2% annuo. Secondo le stime, la discesa dei tassi inizierà a partire dal 2024 e ci vorrà del tempo per far sì che i livelli dei tassi di interesse sui mutui tornino ai livelli pre-crisi.
Chi deve accendere un mutuo oggi ha almeno tre possibilità:
- può accendere un mutuo a tasso variabile; in questo caso si scommette sulla discesa futura dei tassi, accettando di pagare una quota di interessi elevata per il primo periodo di ammortamento e di beneficiare in seguito della riduzione;
- può accendere un mutuo a tasso fisso, approfittando del fatto che al momento le migliori offerte sul mercato presentano un TAEG inferiore rispetto a diversi mutui a tasso variabile;
- può prendere in considerazione un mutuo variabile con cap o un mutuo variabile a rata fissa; in questo caso si accetta la variabilità del tasso di interesse ma ci si tutela da eccessivi rialzi fissando un limite al tasso di interesse o all’importo della rata mensile.
Quanto costa oggi un mutuo da 100.000 euro
Per riuscire a scegliere l’opzione più conveniente la soluzione migliore è fare una simulazione dei costi da sostenere per accendere un mutuo.
Prendendo in considerazione un finanziamento da 100.000 euro per l’acquisto della prima casa da rimborsare in 30 anni, per i mutui a tasso fisso si parte dal 2,99%, con una rata mensile a partire da circa 420 euro. Per i mutui a tasso variabile, invece, le offerte più convenienti applicano un tasso a partire dal 4,05%, con una rata mensile di poco più di 470 euro.
Si possono prendere in considerazione anche le offerte di mutuo a tasso variabile con cap: in questo caso la rata mensile è in media più elevata e compresa grossomodo tra i 510 e i 640 euro, ma con la possibilità di fissare un tetto al tasso di interesse e proteggersi da impennate dell’Euribor.