Mutazioni & Liturgie, in mostra Alabastro di Spirito e Matteo Bosi

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in foto: Mutazioni e Liturgie, Alabastro di Spirito e Matteo Bosi

L’Occhio di Leone, ideato dall’artista Giuseppe Leone, è un osservatorio sull’arte visiva che, attraverso gli scritti di critici ed operatori culturali, vuole offrire una lettura di quel che accade nel mondo dell’arte, in Italia e all’estero, avanzando proposte e svolgendo indagini e analisi di rilievo nazionale e internazionale.

di Redazione

L’Occhio di Leone arriva in Romagna, precisamente a Cesena, dove la storica Chiesa di San Zenone ospita, dal 14 al 23 giugno 2024, Mutazioni e liturgie, una mostra curata da Azzurra Immediato che trasforma lo spazio sacro in un’esperienza artistica immersiva basata sull’Arte Relazionale. Gli artisti Alabastro di Spirito e Matteo Bosi presentano opere che sfidano le convenzioni e invitano il pubblico a riflettere sulla trasformazione continua e sul profondo significato delle loro creazioni. Alabastro di Spirito reinventa il concetto di scultura con i suoi “Mutanti”, figure tridimensionali realizzate con materiali di riuso che animano la navata della Chiesa. Queste entità emblematiche non sono solo espressioni artistiche ma incarnano simbolicamente cambiamento e rinascita, stimolando gli osservatori a contemplare la fluidità dell’identità umana e il potenziale della reinvenzione. Ogni scultura racconta una storia unica di metamorfosi, dove materiali che avevano perso la loro funzione originaria trovano nuova vita e significato. Matteo Bosi, tramite la sua “liturgia fotografica”, esplora il rituale e la memoria usando fotografie d’archivio elaborate con ritagli, pitture e collage. Le sue opere non solo catturano momenti del passato, ma li reinterpretano in modo contemporaneo, rivelando nuove narrazioni e connessioni con il presente. Bosi invita il pubblico a esplorare la profondità delle immagini e a scoprire il significato nascosto dietro i volti e gli eventi immortalati, creando un ponte tra epoche diverse e offrendo una nuova prospettiva sulla storia personale e collettiva. Il progetto espositivo ha inaugurato in uno spazio molto particolare ma con una dichiarazione artistica audace, combinando la forza espressiva delle sculture di Alabastro di Spirito con la riflessione storica e concettuale delle fotografie di Matteo Bosi. I mutanti di Alabastro di Spirito fungono da catalizzatori visivi per riflettere sulla natura della trasformazione umana, mentre le opere fotografiche di Bosi fanno le veci di ponti tra passato e presente, creando un dialogo intenso tra memoria individuale e collettiva. La scelta della Chiesa di San Zenone non è casuale; il sacro si mescola con il profano, offrendo un luogo di raccoglimento e introspezione che amplifica il messaggio degli artisti. L’approccio innovativo e la profondità emotiva di entrambi si fondono armoniosamente nella navata unica di San Zenone, trasformandola in un ambiente di contemplazione e scoperta. Mutazioni e liturgie celebra non solo l’arte come medium di esplorazione e comprensione, ma invita anche il pubblico a esplorare il proprio rapporto con il cambiamento e la continuità nella propria vita. La mostra, patrocinata dal Comune di Cesena e dalla Diocesi cittadina, esplora le visioni e le ricerche dei due artisti, capaci di tramutare in modo sorprendente lo spazio in un palcoscenico di ragionamento e trasformazione, un’esperienza immersiva che unisce tempi e relazioni apparentemente lontani. L’Arte Relazionale, al centro di questo progetto, si focalizza sull’interazione tra opera e spettatore. Alabastro di Spirito e Matteo Bosi non solo presentano le loro creazioni, ma invitano il pubblico a diventare parte attiva del processo artistico. Gli osservatori sono stimolati a interagire con le opere, a riflettere sul loro significato e a confrontarsi con i temi della trasformazione e della memoria. Questa dimensione partecipativa rende la mostra un’esperienza dinamica e personale, dove ogni visitatore può trovare un proprio percorso di significato. Mutazioni e liturgie è molto più di una semplice mostra d’arte; è un viaggio attraverso il tempo e lo spazio, un’esplorazione della nostra capacità di cambiare e di ricordare. Gli artisti, attraverso le loro opere, ci guidano in una riflessione profonda sulla natura dell’identità e sulla forza della memoria, invitando il pubblico a (ri)scoprire il potere dell’arte nell’esplorare la fluidità dell’identità umana e il significato profondo della memoria collettiva, rendendo la visita un’esperienza trasformativa e illuminante.