Carlo Vannini è un artigiano della musica, un cantautore per il quale la musica è l’ideale lasciapassare per le sue scelte e per le sue emozioni più profonde, tra le note e le parole.
L’album d’esordio del musicista, intitolato PUNTO E ACCAPO, è la sintesi del primo passo verso il mondo del cantautorato di Carlo Vannini. il disco è stato presentato nei giorni scorsi sul palco della Domus Ars di Via Santa Chiara, nel cuore di Napoli.
Con uno stile personalissimo e definito – unito al ritmo dolcemente smussato che “gira, vota, ammesca, saglie e scinne” (citando il primo verso della title-track “Punto e Accapo”) Vannini fonde la musicalità linguistica partenopea alla tradizione cantautorale ‘classica’, fatta di pause, lentezza, riflessioni pacate e durature.
Carlo Vannini si muove in ‘direzione ostinata e contraria’, scegliendo la strada migliore che non è la più breve, ma quella in cui vedi più cose e cadi più volte, in cui senti il dolore e lo vivi e lo doni. Nel disco trovano spazio alcuni dei più apprezzati musicisti italiani: l’arrangiatore del disco è Giosi Cincotti (fisarmonicista e pianista di tutti i sei brani); alle chitarre Ernesto Nobili, alle percussioni Michele Maione e al contrabbasso Roberto Giangrande. Preziosa la collaborazione agli archi del brano Come quella volta al mare di Arcangelo Michele Caso. L’intero lavoro è stato registrato e missato presso lo studio Megaride da Raffaele De Luca. La presentazione/showcase ha visto protagonisti tutti i sei brani dell’album, eseguiti dalla Punto e Accapo Band, costituita dallo stesso Vannini (chitarra e voce) e da Cristiano De Pascale (batteria), Saverio Russo (contrabbasso) e Francesco Di Pietro (pianoforte). Nel corso della presentazione sono intervenuti – tra gli altri – Giosi Cincotti, che ha impreziosito con le note della sua fisarmonica due brani della performance e la giornalista Francesca Silvestre, volto e voce di Rai Radio Live Napoli.
Il produttore Claudio Poggi, producer discografico del leggendario album Terra mia di Pino Daniele del 1977, ha accompagnato il pubblico alla scoperta del processo di selezione dei sei brani del disco di Vannini, raccontando lo sbocciare dell’album. Ad onorare l’imprinting artistico e l’ispirazione lasciate a Carlo Vannini da Pino Daniele, il giovane artista ha concluso lo showcase con un tributo al musicista e songwriter napoletano, eseguendo “Alleria”, brano del 1980 tratto dall’album Nero a metà.
Tra il pubblico dello showcase era stato presente anche il cantautore e musicista Marco Gesualdi, i cui progetti hanno spesso visto impegnato come co-produttore lo stesso Poggi. Carlo Vannini ha voluto raccogliere e ricostruire tutti i brani scritti negli ultimi 15 anni, dando vita ad una commistione con quelli scritti più recentemente e che potessero rappresentarlo nel presente.
Brani diversi tra loro, appunto, ma legati da un filo comune che dà voce alle origini e alle esperienze di Carlo Vannini: dalla musica popolare al jazz, dalla melodia al teatro. Dalle storie che osserva a quelle che vive. Questo è lui oggi: “Punto e accapo”! Perché l’inizio e la fine hanno sempre un profilo incerto, dipendono solo dal nostro modo di guardare e di vivere il percorso nel mezzo.