Musei, il Cam di Casoria propone una mostra d’arte “desalvinizzata”

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“E’ fortissima la mia volontà nel ribadire l’essenza del museo di Casoria quale museo deSalvinizzato, il Cam è un museo aperto a differenti accezioni di arte, in cui le opere provengono da ogni parte del mondo e in cui non abbiamo e non faremo mai differenze. Risale al 2010 la mostra AfriCam, l’evento fu occasione di incontro non solo con gli artisti che esponevano ma anche con gli africani presenti sul territorio campano, proprio quelli a cui in questi giorni viene negato il diritto di sopravvivenza”. Così Antonio Manfredi, direttore del museo Cam di Casoria, alle porte di Napoli, in occasione della mostra “Florescencism” dell’artista iraniana Lida Sherafarmand (fuggita a Malta nel 1991 dopo la completa distruzione della sua città natale Khorramshahr in Iran a seguito della guerra Iran-Iraq) e del festival Survival che, fino al 13 ottobre, presenta opere di 27 artisti di tutto il mondo e 48 italiani presentati come “sopravvissuti del mondo dell’arte” che, con una “comunicazione corale”, offrono “la possibilità di parlare a tutti attraverso i linguaggi artistici, esprimere sentimenti ed idee libere da distinzioni e separazioni”.