Mozzarella di bufala, alla Federico II via al primo congresso mondiale: Oggi inauguriamo una nuova fase

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“La Mozzarella di bufala Campana Dop non e’ solo un prodotto di eccellenza riconosciuto in tutto il mondo, rappresenta anche il primo marchio Dop per importanza del centro Sud Italia e il terzo tra i formaggi DOP italiani, un simbolo del Made in Italy che esprime una filiera capace di unire tradizione, qualita’ e innovazione”. Cosi’ il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, in un video messaggio trasmesso nell’aula congressi dell’Universita’ “Federico II” nel corso della prima conferenza internazionale sulla mozzarella di bufala e i prodotti lattiero-caseari, organizzata dal Consorzio di Tutela della Mozzarella di bufala Campana Dop, dall’ateneo federiciano con il Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni animali e il Dipartimento di Agraria, dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno.

Lollobrigida: La mozzarella bufala campana è un’eccellenza italiana
“Con un fatturato di 750 milioni di euro al consumo nel 2022 e una produzione certificata che ha raggiunto il 55,6 milioni di chilogrammi – continua il ministro – e’ evidente come la nostra Mozzarella sia non solo apprezzata a livello nazionale – nove italiani su 10 l’hanno consumata nell’ultimo anno – ma anche internazionale: il 40% della produzione e’ destinata all’estero con Francia, Germania, Spagna e Gran Bretagna che da soli rappresentano oltre il 60% dell’export. Questo prodotto – precisa – fonda le sue radici in un territorio di straordinaria ricchezza naturale e culturale, dove il legame con l’ambiente e’ particolarmente presente. L’area Dop include tre parchi nazionali: Circeo, Cilento e Gargano e 10 parchi regionali,ne e’ una chiara testimonianza con oltre 1300 allevamenti impegnati nel ciclo produttivo della mozzarella di bufala campana DOP che lavorano quotidianamente per valorizzare le nostre comunita’ locali. L’agricoltura italiana, e in particolare il settore lattiero caseario – conclude – ha un ruolo strategico nel promuovere uno sviluppo socio economico sostenibile basato sul rispetto dell’ambiente e sulla valorizzazione dei territori. Iniziative come questa conferenza sono fondamentali per rafforzare il dialogo tra ricerca, impresa e territorio e tracciano una strada per mettere sempre piu’ al centro del dibattito globale la nostra sovranita’ alimentare”.

Lotito: Evento straordinario
“Oggi noi inauguriamo una nuova fase, facciamo il primo congresso mondiale sulla mozzarella di bufala, che non si era mai fatto, sembra incredibile. Si fanno congressi su tutto, ma non si era mai fatto un congresso su un’eccellenza gastronomica e anche un’eccellenza culturale come la mozzarella di bufala e naturalmente anche i prodotti lattiero caseari. Non potevamo che farlo a Napoli, non potevamo che farlo in Campania”. Cosi’ il rettore dell’Universita’ Federico II di Napoli, Matteo Lorito, appena arrivato nell’aula congressi dell’Universita’ nel corso della prima conferenza internazionale sulla mozzarella di bufala e i prodotti lattiero-caseari, organizzata dal Consorzio di Tutela della Mozzarella di bufala Campana Dop, dall’ateneo federiciano con il Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni animali e il Dipartimento di Agraria, dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno. “E’ un evento straordinario – dice – che porta anche delegati dai paesi piu’ lontani, dalla Nuova Zelanda, dall’Australia, dal Sud America. E quindi oggi raccontiamo questa storia meravigliosa di questo prodotto che e’ nato tantissimi anni fa ma che oggi e’ diventato uno dei prodotti trainanti del pil agroalimentare nazionale, che a sua volta e’ la componente piu’ importante del pil italiano, lo dimentichiamo perche’ quella del food e dell’agricoltura e’ una delle nostre ricchezze nazionali piu’ importanti. Oggi parleremo di scienza, parleremo di prodotti, parleremo di qualita’, parleremo di nutrizione e impareremo tutti che dietro la mozzarella c’e’ anche tanta scienza, quindi non solo l’abilita’ dei nostri maestri lattiero caseari ma anche tanta scienza e tanta ricerca”.
Alla domanda sullo stato di salute dei nostri allevamenti, il Rettore risponde: “e’ generalmente uno stato di salute buono, noi abbiamo tantissimi capi in Campania, una ricchezza, anzi abbiamo piu’ capi di bufale che capi di bovini diciamo in generale. I nostri allevamenti sono generalmente allevamenti sani, ovviamente quando abbiamo una filiera molto importante e molto diffusa ci puo’ essere qualche problema, ma ci sono anche tanti controlli, lo sappiamo bene, il prodotto e’ di qualita’, io dico sempre non so 50 anni fa magari non era facilissimo trovare una mozzarella buona, oggi e’ molto difficile trovare una mozzarella cattiva, quindi la mozzarella e’ un prodotto di grande qualita’, che e’ cresciuta molto e come dicevo c’e’ anche una attenzione della tecnologia e della scienza, solo qualche mese fa abbiamo fatto partire Nina, Nina e’ una signorina virtuale che si basa su un algoritmo che gira il web, lo stiamo facendo anche adesso mentre noi parliamo, alla ricerca dell’Italian Sounding, cioe’ dei fake, dei falsi prodotti che in qualche modo richiamano la mozzarella di bufala per poi riportarla e fare delle azioni di contrasto. Quindi – conclude – questa e’ una grande innovazione svolta dal nostro consorzio che la trasmette anche agli altri consorzi importanti italiani come quello del parmigiano e quant’altro. C’e’ innovazione, c’e’ qualita’ e c’e’ anche un pezzo della nostra storia, della nostra tradizione che va in giro per il mondo”.

Raimondo: In prima linea nell’uso dell’IA
“Il comparto della mozzarella di bufala campana oggi conferma tutta la sua vitalita’, energia e voglia di futuro. Viviamo tempi complessi, dettati dal contesto geopolitico e dalla crisi dei consumi. La nostra prospettiva deve essere dunque sempre piu’ internazionale, come dimostra questo nostro appuntamento”. Cosi’ il presidente del Consorzio della Mozzarella di bufala Campana Dop, Domenico Raimondo, nell’aula congressi dell’Universita’ Federico II nel corso della prima conferenza internazionale sulla mozzarella di bufala e i prodotti lattiero-caseari, organizzata dal Consorzio di Tutela della Mozzarella di bufala Campana Dop, dall’ateneo federiciano con il Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni animali e il Dipartimento di Agraria, dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno.
“I lavori di queste giornate sono divisi in tre marco-aree – spiega il presidente – la zootecnia, la tecnica di produzione e l’economia, evidenziando come questi fattori si intersecano nel mondo lattiero-caseario. Si tratta di temi cruciali per una sempre piu’ ampia e proficua collaborazione internazionale in un settore, quello lattiero-caseario e in particolare quello bufalino, in rapida e continua evoluzione. Due esempi su tutti: l’innovazione tecnologica e la sostenibilita’. Negli ultimi tre anni – continua – il 53,4% delle aziende aderenti al Consorzio ha realizzato investimenti ambientali, a partire dai pannelli fotovoltaici che costituiscono il 50% di questi progetti. Ma quasi il 20% delle aziende ha costruito anche impianti di biogas e oltre il 10% ha adottato un packaging compostabile. Sono numeri notevoli in una filiera che si pone sempre piu’ come riferimento del comparto agroalimentare italiano. Per quanto riguarda l’innovazione tecnologica, il nostro Consorzio e’ il primo in Italia a utilizzare l’intelligenza artificiale per l’attivita’ di vigilanza contro le fake-mozzarelle e per contrastare il fenomeno dell’Italiansounding. Cosi’ utilizziamo senza paura una novita’ dirompente, come l’intelligenza artificiale, che diventa strumento innovativo per la tutela di un prodotto Dop. Nel mondo – conclude il presidente del Consorzio – esistono circa 200 milioni di bufale, concentrate soprattutto in Asia e Sud America. In Italia ne abbiamo appena 400mila circa, ma solo qui si e’ sviluppato un modello di filiera economica che ruota intorno a questo straordinario animale e al suo latte, che da’ origine alla mozzarella di bufala campana Dop”.