La Biblioteca Nazionale di Napoli partecipa alle celebrazioni dei 250 anni dalla morte di Luigi Vanvitelli con una interessante mostra di autografi, disegni e molti progetti originali del grande architetto dei Borbone. “La mostra – spiega Maria Ianotti, direttrice della Biblioteca -ripercorre alcune tappe fondamentali della carriera dell’architetto, attraverso l’esposizione di documenti delle Carte Vanvitelli conservate nella Sezione Manoscritti, dalla raccolta emerge la complessa personalità di Luigi Vanvitelli e la sua instancabile attività di ingegnere, scenografo, disegnatore alla corte dei Borbone”. Nel 1872 la Biblioteca Nazionale di Napoli acquisì per 1200 lire da Camillo Minieri-Riccio, storico e archivista napoletano, un fondo composto da manoscritti vanvitelliani, si tratta di circa 500 carte, significative dell’intensa e diversificata attività di Luigi Vanvitelli . Relazioni, lettere, minute, disegni tecnici, appunti di lavoro e di spese, persino l’opuscolo dedicato alla narrazione delle feste per il matrimonio tra Ferdinando IV e Maria Carolina d’Asburgo, costituiscono il fil rouge della mostra e ci conducono nell’atmosfera della Napoli del 700, che salito al trono Carlo III, si prepara a diventare una grande capitale europea grazie all’opera di un architetto straordinario, dalle abili competenze tecniche e dalla fantasia smisurata. Nel 1751 Vanvitelli ricevette da Carlo di Borbone l’incarico della costruzione della Reggia di Caserta. Ampio spazio viene dato nella mostra alla realizzazione della Reggia di Caserta, dal precedente progetto di Mario Gioffredo: le carte in mostra non solo illustrano il lungo e articolato percorso, lo stato di avanzamento dei lavori e i materiali prescelti, nonchè le risorse economiche e umane relative alla fabbrica della Reggia e dei giardini, ma riportano anche pareri tecnici e progetti per la costruzione dell’ acquedotto carolino, un’opera grandiosa nelle quale Vanvitelli deve cimentarsi sia nel trovare le sorgenti, necessarie ad assicurare la fornitura idrica di alimentazione delle fontane, sia nella tracciare il percorso del condotto, che procede per 38 chilometri sia in superficie che attraverso gallerie scavate nella roccia. Particolare attenzione fu dedicata all’allestimento dei giardini. “Vanvitelli presentò ai sovrani il progetto definitivo illustrato da 14 disegni acquerellati nel novembre del 1751. – aggiunge Iannotti -. Essi costituiscono il corredo illustrativo della Dichiarazione dei Disegni per il Palazzo Reale di Caserta, prezioso volume in folio pubblicato nel 1756 per i tipi della Stamperia Reale. Della Dichiarazione la biblioteca possiede varie copie di cui una appartenuta a Gioacchino Murat. Vanvitelli dette anche un importante contributo al primo volume delle Antichità di Ercolano dedicato alle Pitture a seguito di un’esplicita richiesta del sovrano. L’intervento dell’architetto riguardò l’alfabeto, il rame della prefazione con il Vesuvio in eruzione e l’incisione finale che raffigura Ercole che sostiene il mondo. L’azione di Vanvitelli si estese probabilmente alla composizione generale del volume e all’impaginazione delle tavole. La sua mano è stata riconosciuta anche nella raffigurazione di Partenope circondata da divinità marine nel cartiglio della carta del Golfo di Napoli disegnata da Karl Weber”.