È morto nella notte a Napoli Antonio Ermenegildo Caldoro, padre dell’ex presidente della Regione Campania Stefano Caldoro. Era nato il 22 novembre del 1924. Lunga la sua storia politica, legata alla causa del Partito socialista italiano, ma sempre riformista ed autonomista, iniziata negli anni ’50 da consigliere comunale prima a Gragnano e poi Napoli con Achille Lauro. Nel partito era stto vicino alle posizioni di Giacomo Mancini, poi di Bettino Craxi. Ferroviere, nel dopoguerra si iscrisse al sindacato dei ferrovieri per poi diventare segretario della Camera del Lavoro di Napoli. Antonio Caldoro è stato parlamentare dal 1968, anno in cui divenne segretario della federazione socialista di Napoli, fino al 1984 quando si dimise per passare alla Presidenza dell’Istituto nazionale trasporti. Nel 1974 è stato sottosegretario alla Marina mercantile, ad inizio anni ’80 sottosegretario ai Trasporti. La sua lunga attività politica è stata contrassegnata da molte battaglie per il lavoro: iscritto alla Cgil dal 1947, è stato in prima linea nel partito e nelle commissioni competenti con la stesura dello Statuto dei lavoratori con il ministro socialista Giacomo Brodolini. E’ stato anche autore di libri tra cui i “Frammenti di Memoria che incontrano il presente…”, edito da Il Denaro. Da tempo immemore Antonio, Tonino per amici e compagni di partito, aveva deciso di tornare a Ischia, precisamente a Serrara Fontana, e li eleggere insieme al compianto Pietro Lezzi la sua seconda patria, diventandone cittadino onorario. La cerimonia funebre sarà svolta oggi in forma privata, con una benedizione in Chiesa senza rito.
Ad una prima lettura i “Frammenti di Memoria che vanno dal 1944 al 2013” sembrano scollegati ed episodici e tali da passare da palo in frasca. Sfogliando e riflettendo, invece, nelle pagine del libro e sugli articoli riprodotti dal giornale “SocialistaLab” si avverte e si coglie un filo conduttore specie quando l’autore incrocia giudizi e riflessioni sull’oggi. Il libro di Antonio Ermenelgildo Caldoro narra di un lungo percorso politico e privato caratterizzato dalla primazia della libertà, e del diritto primario alla promozione sociale e spiega senza retorica le scelte di un socialista che ha saputo congiungere nell’impegno politico l’insegnamento del liberalismo socialista di Filippo Turati. Infine una testimonianza. Ero presente quando Tonino, dopo aver letto la prefazione di De Martino, ha preso il telefono e gli ha detto: “Grazie Guido” e sorridendo aggiunse: “Se mi trovassi in libreria, da lettore, acquisterei il libro soprattutto per la tua prefazione che vale più di tutti i capitoli”… E poi sul serio ha concluso: “Guido sono d’accordo con te, specie oggi… essere socialista non ha bisogno di qualificazione alcuna”.