“Luigi, 56 anni, è morto, probabilmente per infarto, nella prima mattinata di oggi nel carcere di Poggioreale. Ho incontrato in mattinata i suoi quattro compagni di cella del reparto Livorno che mi hanno raccontato dei suoi dolori, da giorni, dolore al braccio, vomito, degli interventi fatti dal medico di turno in nottata. Ma perché non è stato chiamato il 118 visto che c’erano tutti i sintomi di un preinfarto?”. E’ la testimonianza del garante campano dei detenuti Samuele Ciambriello a proposito dell’ennesima morte in carcere. “Dall’inizio dell’anno – ricorda Ciambriello – in Campania ci sono state sei morti per malattia e da accertare e cinque suicidi. Invoco più sforzi ed interventi concreti per migliorare le condizioni di vita nelle carceri, a partire dalla sanità penitenziaria, Intercettando il disagio, gli eventi sentinella, i problemi sanitari prima che accada l’irreparabile”. Gli fa eco Pietro Ioia, garante comunale di Napoli: “Il sovraffollamento e la precarietà della situazione igienica sanitaria sono le costanti della vita in carcere a Poggioreale. Lo Stato non garantisce gli standard minimi di dignità ed assistenza sanitaria.” Il corpo del detenuto è stato portato al Policlinico per l’autopsia, il magistrato di turno ha sequestrato la sua cartella clinica. “C’è un allarme silenzioso e silenziato – conclude Ciambriello – sulle morti in carcere e di carcere. Ogni diversamente libero ha alle spalle qualcosa di unico, per questo la pena non deve dimenticare l’unicità di ciascuno. Per il carcere occorre fare di più e fare presto”.