Un trattamento orale sperimentale si e’ dimostrato efficace contro il morbo di Alzheimer in un modello murino. A scoprirlo, i ricercatori dell’Universita’ di Medicina dell’Universita’ di Yale negli USA che lo raccontano su Science. Il composto si e’ rivelato efficace nel proteggere i neuroni invertendo il danno alle sinapsi cerebrali e non ha causato effetti collaterali. Sono necessari ulteriori sviluppi e test, ma il farmaco potrebbe diventare il primo trattamento per il morbo di Alzheimer, che attualmente non ha cura. Due dei principali segni distintivi del morbo di Alzheimer sono l’accumulo di proteine Tau tossiche e la graduale distruzione delle sinapsi, che collegano i neuroni e fungono da base per le attivita’ del cervello. La ricerca ha dimostrato che le microglia – cellule immunitarie di supporto nel sistema nervoso – possono tradire il cervello innescando la perdita di sinapsi, ma il motivo per cui cio’ accade non e’ chiaro. Alla ricerca di un trattamento, i ricercatori hanno valutato il composto sperimentale BMS-984923, che prende di mira un recettore chiamato mGluR5 che e’ stato legato alla perdita sinaptica. Utilizzando l’imaging PET, i ricercatori hanno prima osservato che il composto occupava efficacemente i siti mGluR5 nel cervello di roditori e scimmie senza causare effetti negativi. In modelli murini di Alzheimer invecchiati, il trattamento ha ripristinato completamente la densita’ delle sinapsi e ha impedito loro di essere contrassegnate dalla proteina C1Q, e quindi di essere inghiottite dalla microglia. I ricercatori hanno anche osservato che i benefici di BMS-984923 per le sinapsi sono durati fino a un mese dopo il trattamento, suggerendo che il composto dovrebbe essere ulteriormente esaminato negli studi di follow-up.