“Vogliamo ventimila nuovi esportatori entro la fine dell’anno prossimo e almeno un quarto, quindi cinquemila, possono venire dal sud, in particolare dalla Campania. Per il Paese “Vogliamo ventimila nuovi esportatori entro la fine dell’anno prossimo e almeno un quarto, quindi cinquemila, possono venire dal sud, in particolare dalla Campania. Per il Paese è un’occasione gigantesca”. Parola di Riccardo Monti, presidente di Ice (l’agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane). L’occasione è l’apertura, mercoledì scorso alla Mostra d’Oltremare davanti a oltre 500 imprenditori, del 7° appuntamento del roadshow promosso da Ice. L’obiettivo? Creare nuovo export per 50 mld entro il 2016 e rilanciare, per questa via, l’occupazione. “Il mondo ha fame di made in Italy eppure tante aziende che hanno buoni prodotti e knowhow non sono attrezzate per esportare e crescere all’estero. Vogliamo dar loro gli strumenti per farlo”. Come Export Sud: un progetto, spiega, “pensato proprio il Mezzogiorno”; o come Made in Italy, centrato sul settore tessile. Tra gli altri progetti c’è, ancora, l’istituzione del temporary export manager, una figura che dovrebbe assistere gruppi di cinque-sei aziende consentendo loro di servirsi, a basso costo, di un consulente in grado di promuoverle sui mercati internazionali. Di più: Fulvio Martusciello, consigliere regionale con delega alle Attività produttive, annuncia “l’avvio – per aumentare il numero delle imprese campane esportatrici – del nuovo sportello regionale per l’internazionalizzazione delle imprese – Sprint, assicurando che esso “favorirà l’accesso degli operatori campani ai servizi e agli strumenti promozionali, assicurativi e finanziari regionali, nazionali, comunitari ed internazionali, garantendo una maggiore ed organica diffusione delle opportunità internazionali sul territorio”. Il tutto assieme a Camere di commercio, Sace, Simest, associazioni di categoria. Intanto, in materia di export dalla Campania giungono segnali sono positivi. “La regione è in potenza – secondo Monti – il polmone dell’export italiano. Dopo i 10 miliardi di fatturato relativi all’export del 2013, quest’anno la Campania può far registrare un nuovo record. Il roadshow– conclude Monti – è uno sforzo gigantesco che stiamo facendo in tal senso. Ci conforta sapere che qui ci sono eccellenze in molti settori (farmaceutica, aeronautica, automotive, moda e food) e c’è una grande voglia di ripartire”: concetto ribadito da Ambrogio Prezioso, presidente degli Industriali di Napoli, che ricorda che le iniziative promosse da Palazzo Partanna a favore dell’export, con il contributo di Sace e Simest; Alessandra Lanza, responsabile delle strategie industriali e territoriali di Prometeia, Massimo D’Aiuto, amministratore delegato di Simest (che pronostica una crescita dell’8 per cento del volume d’affari delle Pmi nel 2016); Roberto Luongo, direttore generale di Ice (che sottolinea, però, le difficoltà delle Pmi campane sul mercato interno); Livio Mignano, responsabile centro-sud di Sace, che sottolinea come le aziende che sono riuscite ad internazionalizzarsi hanno aumentato di molto i loro fatturati. E il governo? Vittorio Sandalli del ministero degli Affari esteri ricorda le 500 strutture nel mondo (ambasciate, consolati, istituti italiani di cultura oltre agli uffici Ice, delle Camere di Commercio, Enit e Sace) che costituiscono una vera e propria rete integrata a favore dell’export italiano.