Monteverde e il suo castello: a spasso in uno dei borghi più belli d’Italia

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L’aria è fresca nonostante l’estate infuocata, profuma di buono, di cose familiari, valori autentici. E’ così l’aria dell’Irpinia. Ancora una volta la ricerca di tesori campani ci porta qui.

Arroccata su una collina che domina un paesaggio che spazia tra Campania, Puglia e Basilicata, nell’Alta Valle dell’Ofanto c’è Monteverde, un comune di 800 abitanti situato a 700 metri di altezza sul livello del mare.
Il centro abitato, incluso tra i borghi più belli d’Italia, intreccio di vicoli e strade di pietra, balconi fioriti e silenzio ristoratore, è dominato, secondo lo schema tipico medievale, dal castello che, maestoso e fiero, lo sovrasta. Si tratta di una costruzione massiccia, edificata nell’Alto Medioevo, in epoca longobarda.
In epoche successive furono aggiunte le torri cilindriche, a tutt’oggi esistenti, ed il ponte levatoio invece scomparso. Il maniero ha avuto sia la funzione di una fortezza per proteggere il territorio circostante dalle incursioni nemiche, sia quella di residenza signorile delle famiglie aristocratiche che si sono avvicendate dal 1059 fino al 1932, anno in cui morì l’ultimo proprietario: fu dimora della famiglia Orsini, di Roberto il Guiscardo poi, ed ancora di Goffredo conte di Andria e del principe di Monaco Onorato Grimaldi. Nella metà del secolo XVII° passò nelle disponibilità di Michele Sangermano e dalla fine del secolo XVII° fino all’abolizione dei diritti feudali, avvenuta nell’anno 1806, appartenne alla casata dei Caracciolo. A lasciare le tracce maggiori fu senza dubbio la famiglia Grimaldi di Monaco, di cui ancora oggi l’edificio reca il nome, cui fu donato in cambio della fedeltà sua e dei suoi successori.
Il castello fu quasi interamente ricostruito a seguito del terribile terremoto del 1851, senza perdere però l’impianto aragonese derivante dalle modifiche effettuate nel Quattrocento. A partire dal 1996 è stato parzialmente ricostruito e totalmente ristrutturato, a seguito dell’acquisto di esso da parte del Comune di Monteverde, restituendolo al suo antico e magnificente splendore.

Attraversiamo il maestoso ingresso e ci ritroviamo nell’ampio cortile interno dal quale si dipartono gli ingressi relativi a ciascuna ala del castello. In un primo ambiente assistiamo ad una interessante proiezione che subito ci immerge nelle atmosfere medievali, una giovane fanciulla ci racconta la sua storia e di come, grazie alla prodezza del suo promesso sposo, fu abolito l’odioso ius primae noctis del signorotto locale sulle giovani spose. Procediamo la visita attraverso il castello visitandone le sale di rappresentanza e i diversi ambienti che ospitano un’interessante esposizione dedicata alla tradizione locale, l’agricoltura, il pane, la viticoltura e poi i costumi locali, il ruolo della donna, le immagini d’epoca delle spose del paese che felici nel loro giorno più bello attraversano le vie del borgo.

La visita è gradevole e ben trasmette l’atmosfera di questi luoghi incantati, ma ciò che lascia davvero senza fiato è la vista dalla sommità del castello. Lo sguardo spazia su un panorama incantevole, la Campania finisce, la Puglia comincia, la Lucania, con Melfi all’orizzonte, fa capolino tra le colline. Un senso di pace, libertà e bellezza pervade ogni cosa e da solo vale la visita a questo borgo.

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