Direzione Cina e ritorno. Il modello Materias, la startup napoletana che connette i ricercatori con l’industria, piace anche a Pechino: l’azienda napoletana guidata da Luigi Nicolais ha da poco sottoscritto un accordo con l’Accademia di Scienze Cinesi. All’orizzonte si profila anche uno scambio azionario, “ma la società – ci tiene a precisare il patron di Materias – è e resterà solidamente a guida italiana”.
Il filo diretto tra Napoli e Pechino è stato annunciato oggi nel corso del workshop “Le nuove sfide della valorizzazione della ricerca: il modello Materias”, che si è svolto al Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa, nell’ambito della quarta edizione dell’Innovation Village.
“I cinesi sono interessati a investire in Materias – ha spiegato il presidente Nicolais, professore emerito di Ingegneria, già presidente del CNR e ministro per l’Innovazione – perché apprezzano il nostro modello centrato su startup science based, ossia basate sulla conoscenza scientifica. Ora, però, confidiamo anche in un maggior afflusso di capitali da parte degli investitori istituzionali italiani. Nel campo dei nuovi materiali non basta trovare il finanziatore, servono anzitutto esperti per aiutare il ricercatore ad arrivare al prototipo. Dopo poco più di due anni di attività, con 4 milioni di euro investiti, abbiamo intercettato 800 idee, elaborate per il 60% da under 40 campani. Le migliori sono state finanziate: 14 vanno verso la messa in produzione e tre sono già pronte per il mercato”.
Il workshop a Pietrarsa è stato anche una vetrina per tre storie campane di successo targate Materias.
Si parte da peptidi antimicrobici. Un nome difficile per descrivere un potente antibatterico già corteggiato da numerose aziende, pronte a firmare accordi commerciali sia nel settore sanitario, per mandare in soffitta i vecchi antibiotici e i disinfettanti di natura chimica, sia in quello del food packaging. I peptidi consentono, infatti, di allungare la conservazione dei prodotti alimentari da 5 a 20 giorni.
Il secondo progetto illustrato riguarda microaghi polimerici per il rilascio indolore dei farmaci che possono sostituire la vecchia siringa. Si tratta di aghi tanto piccoli, applicati tramite un cerotto, da non arrivare a toccare il sistema nervoso. Quindi, niente dolore e niente pianti per i bambini da vaccinare. Il brevetto è stato venduto alla multinazionale svizzera IBSA che entro cinque anni affiderà la produzione alla Altergon di Morra De Santis, nell’avellinese.
Infine, la stampa 3D per la produzione di manufatti in cemento armato, targata Etesias, la prima startup di cui Materias è socia al 50 per cento. Nuova tecnica e nuovo materiale che, con minor produzione di C02, consentono solide costruzioni con i sostegni di ferro a vista per renderne più agevole il controllo statico. Con questo progetto, il monitoraggio delle infrastrutture diventa più semplice e anche più economico. Ma in cantiere ci sono tanti altri progetti, elaborati con ricercatori di tutta Italia, che vanno dalle alghe utilizzate come fertilizzanti agli scarti del caffè come base delle creme per la cura del corpo, al poliuretano dalla struttura simile alle ossa umane, ideale per suole di scarpe da ginnastica.
“L’Italia è al primo posto al mondo per produzione scientifica – ha aggiunto Nicolais – ma agli ultimi per trasformazione di idee in progetti industriali. Materias vuole contribuire a colmare questo gap”.
I lavori del workshop sono stati introdotti dall’assessore regionale all’Innovazione, Valeria Fascione: “Come Regione Campania – ha detto – abbiamo posto al centro della nostra strategia di sviluppo lo stimolo alla creazione di nuove imprese innovative. Innovazione significa, infatti, business e quindi lavoro di qualità per i nostri giovani”.
Di Napoli capitale dell’innovazione tecnologica ha parlato Giorgio Ventre, direttore del Dipartimento di Ingegneria elettrica e Tecnologie dell’informazione della Federico II e della iOS Apple Academy: “La collaborazione tra aziende, università, enti di formazione e Regione sta portando frutti incredibili e già oggi la città sta diventando un hub di formazione di competenze digitali di livello internazionale”.
Alla tavola rotonda, moderata dal giornalista Marco Demarco, sono intervenuti Salvatore Cincotti, CEO di Altergon, Ernesto Somma, responsabile Incentivi e Innovazione di Invitalia, e Gian Paolo Toriello, partner Alternative Capital Partners Sgr.
La presentazione delle prime storie di successo di Materias è stata affidata a Gianna Palmieri, dell’Istituto di Bioscienze e Biorisorse del CNR e di Materias, per i peptidi antimicrobici, molecole di origine naturale capaci di combattere i batteri, Luca De Stefano, dell’Istituto per la Microelettronica e Microsistemi del CNR e di Materias, per i nuovi microaghi polimerici per il rilascio indolore dei farmaci, e Domenico Asprone, del Dipartimento di Strutture per l’Ingegneria e l’Architettura della Federico II e di ETESIAS (la prima startup di cui Materias è socia al 50%) per la produzione di manufatti in cemento armato mediante la tecnica di stampa in 3D.
Materias in pillole
2,6 milioni di euro raccolti
800 soluzioni tecnologiche
26 protocolli d’intesa firmati con Università e Centri di Ricerca
23 Scientific Advisor coinvolti
21 brevetti (di cui 11 internazionali)
25 progetti di ricerca finanziati con fondi propri
4 progetti finanziati con fondi pubblici