Moccia: Sull’innovazione le istituzioni lavorino insieme alle imprese

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Passa per l’innovazione dla strada per la crescita economica. Determinante il ruolo delle nuove generazioni di imprenditori per vincere la sfida della Manifattura 4.0, ecco perché il palco di Capri si presta a diventare ancora una volta lo scenario ideale per discutere del futuro della nuova industria italiana. Uno sguardo al futuro, partendo dal Mezzogiorno, dall’isola azzurra che dal 21 al 22 ottobre ospiterà il 31° Convegno dei Giovani Imprenditori di Confindustria. Susanna Moccia, presidente Giovani Imprenditori dell’Unione degli Industriali di Napoli, si sofferma proprio sul ruolo che gli under 40 potranno avere nella partita decisiva che vede confrontarsi una nuova impresa e la importante tradizione storica del Made in Italy.

Il palco di Capri da sempre accende i riflettori sulle principali tematiche di attualità relative al tessuto produttivo. E l’interesse di tutti è rivolto a comprendere quale futuro immaginano i Giovani Imprenditori per le proprie aziende e per il tessuto produttivo del territorio in cui operano. Nel caso della Moccia l’area di azione è quella di Napoli e della sua provincia, si può dire il maggiore distretto industriale del Mezzogiorno d’Italia. 

“Il Congresso nazionale dei Giovani Imprenditori di Confindustria vuole offrire un momento di riflessione e confronto non solo per l’impresa ma per tutto il Paese. Al di là dei temi scelti per l’appuntamento annuale siamo sempre pronti a discutere di futuro, crescita e lavoro. Argomenti che inevitabilmente trovano nella sfida della Manifattura 4.0 un pilastro importante”.

Il Governo sta lavorando a un grande piano per accompagnare le imprese italiane verso la cosiddetta “quarta rivoluzione” industriale. Che poggerà sulle più recenti innovazioni e su internet delle cose, un cambiamento epocale per tutto il sistema produttivo mondiale. È opinione comune, e lo ha ribadito a più riprese anche il presidente nazionale di Confindustria, Vincenzo Boccia, che sia necessario arrivare all’appuntamento con Industria 4.0 preparati nel migliore dei modi e nelle condizioni giuste per poter dare all’Italia un ruolo guida. Dal suo osservatorio la presidente Moccia in che modo valuta la strategia che il Governo sta mettendo in campo in questi mesi?

“Era urgente intervenire con una strategia condivisa e chiara. Bene l’idea di fare di Napoli, con l’Università Federico II, un centro di competenza in materia. D’altra parte la scelta della Apple dimostra che ci troviamo in un territorio che, con le sue imprese e le sue startup, già da tempo lavora con successo sui temi dell’innovazione e della nuova impresa. È fondamentale, però, che Governo e Regioni lavorino insieme”. Che ruolo spetta ai giovani imprenditori in questo nuove scenario che si va delineando? 

E soprattutto in che modo le imprese guidate da giovani possono essere protagoniste di una stagione di cambiamento che tutti auspicano e che sembra sempre tardare ad arrivare? Sono domande che rivestono particolare importanza e che chiamano direttamente in causa i rappresentanti delle imprese under 40 della Campania. 

“Il nostro è un compito molto delicato. La Manifattura 4.0 e il passaggio generazionale rappresentano due chiavi di sviluppo e al contempo due criticità per tutte le imprese. A noi il compito di determinare il successo di questa sfida e, allo stesso tempo, di mantenere sempre viva la storia che abbiamo alle spalle. L’innovazione è fondamentale ma senza radici non è possibile fare molta strada, dovremmo sempre tenerlo presente”.

Presidente Moccia, la provincia di Napoli si caratterizza per un’elevata presenza di imprese innovative, guidate da under40. Secondo i dati più recenti diffusi da Unioncamere l’intero territorio provinciale partenopeo è ai vertici della speciale classifica nazionale delle start-up innovative e questo significa che c’è grande fermento e che i giovani scelgono sempre più spesso la strada dell’imprenditoria per crearsi una opportunità di lavoro. Il grande problema da affrontare, in questa fase, è quello del sostegno a queste aziende che vanno accompagnate sia nella loro fase di crescita che nel successivo percorso di stabilizzazione, quando terminano gli incentivi fiscali e i contributi pubblici e bisogna saper stare sul mercato con le proprie gambe. 

“È un dato di cui vado molto fiera. Napoli è la quarta provincia italiana per numero di startup innovative, ne conta 190. Siamo lontani dai numeri di Milano, prima in classifica, ma stiamo lavorando molto su questi temi e facciamo passi avanti giorno dopo giorno”. 

Inoltre, l’ultimo Check Up Mezzogiorno di Confindustria, evidenzia, che tra le prime dieci province italiane per numero d’imprese giovanili sei sono nel Mezzogiorno: al secondo posto della classifica nazionale, nel 2014, c’è proprio la provincia di Napoli, con 33.414 imprese, pari al 6 per cento del totale nazionale. 

Se si considera Napoli come città siamo nell’ordine delle 190 imprese innovative (i dati si riferiscono al secondo trimestre del 2016) per un’incidenza pari al 3,20 per cento sul numero totale delle aziende. In valore assoluto Milano è la provincia che ospita il numero maggiore di startup innovative: 874, pari al 14,7 per cento del totale. Seguono Roma con 520 (8,8 per cento), Torino 291 (4,9 per cento), Napoli 190 (3,2 per cento) e Bologna 178 (3 per cento). Tutte le altre province che figurano nella top ten, vale a dire Modena, Firenze, Trento, Bari e Padova, superano le 100 unità. 

Antonella Autero