“La lotta al terrorismo politico in Italia ha fatto passi in avanti. Ma non possiamo permetterci di sottovalutare alcuna minaccia: mio marito ha perso la vita a causa di una sottovalutazione”. Così in una intervista a Il Messaggero Olga Di Serio, sindacalista ed ex parlamentare vedova di Massimo D’Antona, il giuslavorista assassinato dalle Nuove Brigate Rosse a Roma il 20 maggio 1999, commenta le minacce al presidente del senato Ignazio La Russa. “Io sono sempre molto attenta, quando si tratta di questo genere di minacce. Può darsi che si tratti di ragazzate, che si riduca tutto allo scimmiottare un passato che nessuno vorrebbe rivedere. Ma non possiamo esserne certi. Nessuno, se non gli organi di intelligence che a questo compito sono preposti, può saperlo. Per questo non si può prenderla alla leggera, ma anzi serve grande serietà”, conclude.