Milionari, “la doppia anima dei re di Napoli”

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Visto da Penelope e Sofia

Primo tra gli incassi nelle sale campane, storie non di eroi affascinanti ma di “uomini che si sfracellano, che si sciolgono come cera”

Non guardiamo volentieri film di camorra.

Questo l’ abbiamo visto, e con partecipazione.

 “Milionari” di Alessandro Piva, nelle sale dall’11 febbraio, non è il solito film di “genere” ma entri nell’animo dei cattivi, e comprendi che ci sono delinquenti che lo sono meno degli altri.

E’ il caso di Marcello Cavani, per gli amici “Alaindelon”, esponente del clan  Di Lauro.

Sono “ i re di Napoli”, in piena attività criminale sul territorio tra gli anni 70 e la fine degli anni 90: pizzo, droga, appalti non possono sfuggire al loro controllo.

Ma Marcello convive con quella parte sana di se stesso che vorrebbe soffocare quella malata, la parte sporca. Ma la bella vita, i soldi facili e garantire alla bella moglie e ai suoi figli un’esistenza agiata, hanno la meglio….almeno per un po’, sulla scelta giusta da perseguire.

Quando però ciò che deve stare fuori dalla porta di casa irrompe prepotentemente nella vita famigliare del protagonista tutto viene messo in discussione…

REGIA:  Alessandro Piva porta sugli schermi “ I milionari. Ascesa e declino dei signori di Secondigliano”, tratto da una storia vera, di Luigi A. Cannavale e Giacomo Gensini. MONITO AI GIOVANI: “Non ve la fate strappare la vostra gioventù”. L’impresa di dare il messaggio ai giovani di non perdersi, sembra già riuscitissima. Film di impatto civico/emotivo/riflessivo, nelle sale dall’11 febbraio, dalla conferenza stampa di presentazione all’Hart alla sua anteprima napoletana al Modernissimo, la città risuona e risponde sensibile.

GLI ATTORI: Francesco Scianna, che da Baaria di Tornatore ne ha fatta di strada, è il bell’Alaindelon, nel suo ruolo da protagonista, (e quanto gli dona quella camicia rossa!). Scianna bravo e meticoloso, dà luce al conflitto interiore, in un dialetto napoletano perfetto. curiosita: oltre ad aver studiato il dialetto ed aver approfondito le vicende di camorra, per acquisire un impeccabile accento, durante il giorno il protagonista ascoltava pezzi neomelodici a gogò.

E’ d’obbligo citare tra i primi nomi del cast Gianfranco Gallo, che magistralmente interpreta don Carmine, o’ boss.

Da Sasà Striano, il feroce Piranha, che ha la capacità di suscitare nello spettatore sentimenti di odio e vendetta. A Vincenzo Pirozzi, nella vita reale figlio di un ergastolano, Cicciobello in Milionari, fatto ingrassare da Piva per rendere al meglio il suo ruolo da malavitoso.   

La Lodovini incarna Rosaria la moglie  perfetta del futuro pentito, colei che lo sposerà a patto di avere separate le due vite, quella delle due “famiglie”. Va ricordato che l’attrice, avvezza in ruoli da meridionale, pur non essendo nata al sud…si cala alla grande nei panni. 

Applausi ai giovani attori, che aprono il film ambientato nella prima parte negli 70, sostituiti poi con il trapasso degli anni successivi con abile somiglianza dal cast degli attori professionisti.  

L’ inquietudine del giovanissimo clan addestrato agli affari, si respira eccome!

SCENOGRAFIA: le immagini della città in mano alle “bande” straripa nella sua bellezza anche in quella più aggressiva. 10 e lode alla scena del primo appuntamento dei protagonisti, immortalati come in una foto d’autore tra le onde di un mare scalpitante .

E’ una pagina di storia da “raccontare, raccontare, raccontare.”

Assolutamente da non perdere

Guarda i nostri video:

Francesco Scianna, attore

Valentina Lodovini, attrice

Gianfranco Gallo, attore

Salvatore Striano, attore

Vincenzo Pirozzi, attore

Il regista  Alessandro Piva

 

Info:
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