Migranti, #primalepersone: a Napoli in piazza contro razzismo e intolleranza

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Si sono radunati in tanti, quasi ventimila, nonostante la fitta pioggia, per percorrere il centro di Napoli dietro lo striscione “Prima le persone”. È riuscita la manifestazione di questa mattina a Napoli che ha riuniti migliaia di cittadini comuni, membri di associazioni civiche ma anche tanti esponenti di partiti di sinistra, che hanno superato le divisioni interne, sfilando insieme senza bandiere. Ad accomunarli una maglietta blu con sopra impresso l’articolo 3 della Costituzione: “Prima le persone – spiega Andrea Morniroli, uno degli organizzatori – è una frase da ricordare a quella politica che alimenta paura e rancore per quotarle sul mercato elettorale, significa dire che le differenze sono una risorsa e non problema, che donne e uomini migranti sono un valore e che non si torna indietro sui diritti delle donne come volevano al congresso di Verona”.

Nel corteo, partito da piazza Mancini e arrivato a piazza del Gesù, c’erano i rappresentanti delle onlus che si occupano di inclusione sociale, tanti migranti, gli esponenti di Amnesty International, Slow Food, i giornalisti di Articolo 21 e tante altre associazioni. Molti gli esponenti politici tra cui il parlamentare Pd Gennaro Migliore, l’ex sottosegretario Marco Rossi Doria che teneva lo striscione insieme a padre Alex Zanotelli, l’ex governatore della Campania Antonio Bassolino, ma anche il segretario regionale della Uil Giovanni Sgambati, il coordinatore di Articolo 1 Francesco Dinacci. Non c’era il sindaco Luigi de Magistris che dopo il ferimento della bimba di 4 anni in una agguato di camorra a piazza Nazionale ha “annullato la mia presenza fisica – afferma in una nota – in tutte le iniziative della città, alcune molto importanti sul piano sociale, politico e istituzionale”. Tra gli assessori comunali c’erano Laura Marmorale, Monica Buonanno e Gaetano Daniele, e c’era anche Ivo Poggiani, presidente della III Municipalità, da molti considerato uno dei delfini di de Magistris.

La marcia insieme di tanti esponenti del centro sinistra è visto come un segnale positivo: “C’è la buona politica in Italia – sottolinea Morniroli – ma fa fatica a dialogare. È importante che ci siano momenti in cui si ritrovi insieme chi lavora su politiche alternative su ambiente, diritti, migranti, questione di genere”. Molti dei manifestanti di oggi hanno annunciato che saranno anche domani alla iniziativa “Disarmiamo Napoli”, in Piazza Nazionale per dire no alla camorra. Molti anche i giovanissimi, tra cui un folto gruppo di ragazzi delle scuole superiori che hanno esposto cartelli con la scritta “Prima le persone”, in diverse lingue, dall’arabo, al cinese, dallo spagnolo allo srilankese.

“La giornata di oggi è una giornata importante, innanzitutto per la presenza in questa piazza di tanti soggetti che, insieme, dicono parole forti e chiare contro il clima di divisione e di intolleranza che si vorrebbe far prevalere nel paese, tanti soggetti che dimostrano l’importanza della partecipazione dei corpi intermedi, delle associazioni, della società civile”. È quanto sostiene il segretario generale della Cgil di Napoli, Walter Schiavella che oggi ha partecipato al corteo antirazzista #primalepersone.

“Nel merito – precisa Schiavella – tutto ciò è ancora più importante perché si esercita su un terreno fondamentale, quello della tenuta dei diritti delle persone. Di fronte a chi vorrebbe anteporre alla persona il colore della pelle, la nazionalità, il genere e l’orientamento sessuale piuttosto che la religione, noi affermiamo la centralità della persona in quanto tale e dei diritti inalienabili che ad essa la Costituzione garantisce”. “Ma la Costituzione – aggiunge Schiavella – dice di più, perché all’articolo 3 attribuisce allo Stato il compito di rimuovere gli ostacoli alla fruizione completa di quei diritti inalienabili, mentre oggi la situazione di fatto non è tale e l’azione del governo contribuisce ad allargare le distanze, piuttosto che a colmarle. Si chiudono i porti e ci si apre a rapporti con forze antidemocratiche e fasciste. Si rafforza la distanza tra diverse aree del paese con provvedimenti come la flat tax e l’autonomia differenziata che insieme, se attuati, condanneranno i cittadini del Mezzogiorno e di Napoli alla condizione di cittadini di serie B nella fruizione di diritti fondamentali quali istruzione, sanità e lavoro”. “Per questo – conclude Schiavella – la Cgil di Napoli oggi è in piazza. Impedire questa ulteriore deriva è un obiettivo coerente con il nostro impegno di oggi e di domani”.