Migranti, Meloni: Dati allarmanti dalla Campania. La camorra si è infiltrata nella gestione dei permessi

45

“Dopo la formazione del Governo abbiamo dovuto definire rapidamente i flussi di ingresso regolare in Italia per motivi di lavoro relativi all’anno 2022, e lo abbiamo fatto con il dpcm del 29 dicembre 2022. Successivamente abbiamo emanato il dpcm 27 settembre 2023, che attua la programmazione dei flussi per il triennio 2023-2025, secondo quanto previsto – in via sperimentale – dal c.d. decreto Cutro. Come presidenza, e d’intesa con tutte le amministrazioni interessate, abbiamo costituito un tavolo tecnico per monitorarne l’applicazione. Ora da quel monitoraggio emergono dati allarmanti”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel corso della sua informativa in Consiglio dei ministri sui “flussi di ingresso degli stranieri per motivi di lavoro”. “Da alcune regioni, su tutte la Campania, abbiamo registrato un numero di domande di nulla osta al lavoro per extracomunitari, durante il click day, totalmente sproporzionato rispetto al numero dei potenziali datori di lavoro, siano essi singoli o imprese. Un dato: sui permessi per lavoro stagionale, cioè per lavoro in campo agricolo o turistico-alberghiero, nel 2023, su un totale di 282.000 domande, 157.000 arrivano dalla Campania, mentre 20.000 arrivano dalla Puglia. Solo che, per esempio nel settore agricolo, la Puglia ha circa il 12% delle imprese agricole italiane e la Campania solo il 6%”, ha aggiunto la presidente del Consiglio.

“Dato ancora più preoccupante è che a fronte del numero esorbitante di domande di nulla osta, solo una percentuale minima degli stranieri che hanno ottenuto il visto per ragioni di lavoro in base al ‘decreto Flussi’ ha poi effettivamente sottoscritto un contratto di lavoro. In Campania, meno del 3% di chi entra con un nulla osta sottoscrive poi un contratto di lavoro. Uno scarto significativo tra il numero di ingressi in Italia per motivi di lavoro e i contratti di lavoro che vengono poi effettivamente stipulati è però una caratteristica che accomuna, anche se con numeri meno spaventosi, molte regioni italiane”, ha affermato Meloni. “Secondo noi significa che i flussi regolari di immigrati per ragioni di lavoro vengono utilizzati come canale ulteriore di immigrazione irregolare. Significa che, ragionevolmente, la criminalità organizzata si è infiltrata nella gestione delle domande e i “decreti flussi” sono stati utilizzati come meccanismo per consentire l’accesso in Italia, per una via formalmente legale e priva di rischi, a persone che non ne avrebbero avuto diritto, verosimilmente dietro pagamento di somme di denaro. Secondo alcune fonti, fino a 15.000 euro per ‘pratica’”, ha spiegato la presidente del Consiglio.