“È un’illusione chiudere le frontiere con i muri. Se un pezzo d’ Europa crede che i migranti possano essere assorbiti da Italia e Grecia si sbaglia, il sistema collasserà”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Angelino Alfano a “La telefonata di Belpietro” su Canale 5. L’Europa, ha aggiunto, “deve espellere gli irregolari e ridistribuire i profughi tra i 28”.
Per il Governo il Brennero è questione prioritaria – “Per il Governo il Brennero è una questione prioritaria e ho voluto darvene testimonianza anche ‘fisica’ chiamando a questi incontro tutti i principali attori del settore. Il tema di colloca in cima alla gerarchia dei problemi che dobbiamo affrontare assieme”. Lo ha detto, come riporta una nota dell’amministrazione provinciale trentina, il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, oggi a Roma in un incontro sulla questione dei migranti alla frontiera del Brennero, con i tre presidenti dell’Euregio, Ugo Rossi per il Trentino, Arno Kompatscher per l’Alto Adige e Günther Platter per il Tirolo. Col ministro, il capo di gabinetto Luciana Lamorgese, il capo del dipartimento immigrazione, prefetto Mario Morcone, il capo della polizia Alessandro Pansa, il sottosegretario di Stato Domenico Manzione, il direttore della centrale immigrazione e polizia delle frontiere Giovanni Pinto. “Il messaggio che vogliamo trasmetterle – hanno detto a loro volta i presidenti dell’Euregio – è che questa tematica non ci deve dividere. Ed è un messaggio che per suo tramite vorremmo trasmettere a tutta l’Europa. I nostri territori hanno adottato una delibera di comune accordo, che le consegniamo. Chiediamo un immediato ripristino dei principi di Schengen: confini aperti all’interno e ben sorvegliati all’esterno. Il nostro auspicio è che il vertice europeo previsto per i primi di marzo porti concreti passi in avanti”.
“Colgo con favore la vostra volontà di cooperazione pratica – ha detto il ministro -. Al di là delle comuni valutazioni politiche dobbiamo fare del nostro meglio per gestire questa situazione sapendo che il dramma dell’Europa oggi è quello di non riuscire ad attuare le decisioni assunte. L’anno scorso in tarda primavera è stata presa la decisione di affrontare il problema con un piano globale che poggiava su alcuni pilastri, fra cui la creazione di hot spot per separare gli immigrati irregolari dai profughi. Un altro impegno fondamentale riguardava la ripartizione dei profughi fra i vari paesi ed infine il rimpatrio degli irregolari. Gli hot spot sono partiti in ritardo, ma entro fine marzo pensiamo di completare il piano che ci è stato assegnato dall’agenda europea e stiamo organizzando un sistema di accoglienza strutturato con la rilevazione delle impronte digitali. Non servono altre riunioni, bisogna fare le cose che abbiamo deciso di fare”. Alfano ha dato infine la sua rassicurazione riguardo al fatto che le richieste dell’Euregio sono condivisibili: alcune di esse vanno anche nella direzione già ipotizzata a livello governativo per far fronte a questo problema. Tra le richieste specifiche avanzate dai vertici dell’Euregio Trentino-Alto Adige-Tirolo al Governo: innanzitutto che alle decisioni austriache corrispondano adeguate misure dell’Italia per ridurre l’incremento dei flussi; la predisposizione di hot spot dove raccogliere i migranti fin dal loro ingresso in Italia; relativamente ai migranti che arrivano nel paese lungo la rotta balcanica, e che rischiano di rimanere bloccati nel Nord est e soprattutto a ridosso del Brennero, predisporre adeguate misure di riparto nazionale, analoghe a quelle in vigore per coloro che arrivano lungo la rotta mediterranea; mettere a disposizione della Provincia di Bolzano strutture come le ex-caserme per gestire situazioni di emergenza; assicurare un’ampia collaborazione sul versante della condivisione delle informazioni. “Abbiamo già istituito una task force – hanno sottolineato ancora Rossi, Kompatscher e Platter – che si riunirà mercoledì. Sarebbe utile che ne facessero parte anche un rappresentante della Questura e del Ministero dell’Interno. Abbiamo invitato gli amministratori dell’Autostrada del Brennero e delle Ferrovie e chiesto il coinvolgimento della Polizia di Stato. In questa situazione crediamo siano necessarie nuove e urgenti misure politiche, a livello nazionale: sia gli hot spot in entrata nel nostro Paese sia anche strumenti di sistema per la gestione di chi arriva attraverso la rotta balcanica”.
“È un’illusione chiudere le frontiere con i muri. Se un pezzo d’ Europa crede che i migranti possano essere assorbiti da Italia e Grecia si sbaglia, il sistema collasserà”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Angelino Alfano a “La telefonata di Belpietro” su Canale 5. L’Europa, ha aggiunto, “deve espellere gli irregolari e ridistribuire i profughi tra i 28”.
Per il Governo il Brennero è questione prioritaria – “Per il Governo il Brennero è una questione prioritaria e ho voluto darvene testimonianza anche ‘fisica’ chiamando a questi incontro tutti i principali attori del settore. Il tema di colloca in cima alla gerarchia dei problemi che dobbiamo affrontare assieme”. Lo ha detto, come riporta una nota dell’amministrazione provinciale trentina, il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, oggi a Roma in un incontro sulla questione dei migranti alla frontiera del Brennero, con i tre presidenti dell’Euregio, Ugo Rossi per il Trentino, Arno Kompatscher per l’Alto Adige e Günther Platter per il Tirolo. Col ministro, il capo di gabinetto Luciana Lamorgese, il capo del dipartimento immigrazione, prefetto Mario Morcone, il capo della polizia Alessandro Pansa, il sottosegretario di Stato Domenico Manzione, il direttore della centrale immigrazione e polizia delle frontiere Giovanni Pinto. “Il messaggio che vogliamo trasmetterle – hanno detto a loro volta i presidenti dell’Euregio – è che questa tematica non ci deve dividere. Ed è un messaggio che per suo tramite vorremmo trasmettere a tutta l’Europa. I nostri territori hanno adottato una delibera di comune accordo, che le consegniamo. Chiediamo un immediato ripristino dei principi di Schengen: confini aperti all’interno e ben sorvegliati all’esterno. Il nostro auspicio è che il vertice europeo previsto per i primi di marzo porti concreti passi in avanti”.
“Colgo con favore la vostra volontà di cooperazione pratica – ha detto il ministro -. Al di là delle comuni valutazioni politiche dobbiamo fare del nostro meglio per gestire questa situazione sapendo che il dramma dell’Europa oggi è quello di non riuscire ad attuare le decisioni assunte. L’anno scorso in tarda primavera è stata presa la decisione di affrontare il problema con un piano globale che poggiava su alcuni pilastri, fra cui la creazione di hot spot per separare gli immigrati irregolari dai profughi. Un altro impegno fondamentale riguardava la ripartizione dei profughi fra i vari paesi ed infine il rimpatrio degli irregolari. Gli hot spot sono partiti in ritardo, ma entro fine marzo pensiamo di completare il piano che ci è stato assegnato dall’agenda europea e stiamo organizzando un sistema di accoglienza strutturato con la rilevazione delle impronte digitali. Non servono altre riunioni, bisogna fare le cose che abbiamo deciso di fare”. Alfano ha dato infine la sua rassicurazione riguardo al fatto che le richieste dell’Euregio sono condivisibili: alcune di esse vanno anche nella direzione già ipotizzata a livello governativo per far fronte a questo problema. Tra le richieste specifiche avanzate dai vertici dell’Euregio Trentino-Alto Adige-Tirolo al Governo: innanzitutto che alle decisioni austriache corrispondano adeguate misure dell’Italia per ridurre l’incremento dei flussi; la predisposizione di hot spot dove raccogliere i migranti fin dal loro ingresso in Italia; relativamente ai migranti che arrivano nel paese lungo la rotta balcanica, e che rischiano di rimanere bloccati nel Nord est e soprattutto a ridosso del Brennero, predisporre adeguate misure di riparto nazionale, analoghe a quelle in vigore per coloro che arrivano lungo la rotta mediterranea; mettere a disposizione della Provincia di Bolzano strutture come le ex-caserme per gestire situazioni di emergenza; assicurare un’ampia collaborazione sul versante della condivisione delle informazioni. “Abbiamo già istituito una task force – hanno sottolineato ancora Rossi, Kompatscher e Platter – che si riunirà mercoledì. Sarebbe utile che ne facessero parte anche un rappresentante della Questura e del Ministero dell’Interno. Abbiamo invitato gli amministratori dell’Autostrada del Brennero e delle Ferrovie e chiesto il coinvolgimento della Polizia di Stato. In questa situazione crediamo siano necessarie nuove e urgenti misure politiche, a livello nazionale: sia gli hot spot in entrata nel nostro Paese sia anche strumenti di sistema per la gestione di chi arriva attraverso la rotta balcanica”.