Migliaia professionisti al Brancaccio a Roma: equo compenso un diritto

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Roma, 30 nov. (Labitalia) – Migliaia di professionisti da tutta Italia. Tutti insieme da questa mattina, al Teatro Brancaccio di Roma, per ribadire ‘Equo compenso, un diritto’ e chiedere il definitivo via libera del Parlamento al provvedimento sull’equo compenso inserito nella manovra economica del governo.

Una manifestazione che arriva dopo il parere dell’Antitrust sull’equo compenso. “Per noi l’equo compenso è l’inizio di un percorso: importante è ribadire che nell’essere al servizio del paese i professionisti devono vedersi riconosciuto il valore della loro prestazione professionale”, ha detto Marina Calderone, presidente del Cup (Comitato unitario delle professioni), che ha promosso l’iniziativa insieme a Rpt (Rete delle professioni tecniche).

L’equo compenso è il “riconoscimento -ha ricordato Calderone- del valore professionale e del fatto che il professionista ha diritto a vedere riconosciuto il valore economico della propria prestazione: la nostra è una battaglia di legalità e il rivendicare quel diritto costituzionale che prevede il lavoro per tutti e il diritto a un’esistenza dignitosa”.

Ma l’equo compenso, ha precisato, “è un punto di inizio e la dimostrazione che quando le professioni sono unite e vanno al di là dei personalismi riescono a raggiungere grandi risultati”. “Oggi noi presentiamo un’alleanza strategica con la Rete delle professioni tecniche per raggiungere obiettivi sempre più importanti. Ripeto: questo è solo l’inizio”, ha ribadito.

Ne è convinto anche Armando Zambrano, presidente di Rpt: “Ci siamo riusciti: abbiamo fatto una manifestazione inclusiva. Non ci sono solo Cup e Rpt ma tutto il mondo professionale: le professioni non ordinistiche, le casse, i sindacati. L’equo compenso è un punto di svolta, di partenza. Le professioni devono ripartire e credere ancora di più in loro stesse, in 2 milioni e 300 mila vogliono vedere valorizzate le proprie competenze e diritti”.

Per Zambrano, “l’Antitrust è entrata a gamba tesa, non ha letto il provvedimento, non è una riproposizione delle tariffe”. E Zambrano ha concluso: “Proporremo un manifesto di alleanza con il Cup. Da oggi riparte la voglia delle professioni di stare insieme e di essere punto di riferimento per la politica. Potevamo essere divisi anche oggi, ma siamo riusciti a tenere la barra dritta ed essere qui. Da oggi parte un nuovo modo di fare professione ma anche di fare rappresentanza”.