Sono tante le chiese, rilevanti in sé o per le opere che contengono, colpite dal terremoto del 24 agosto. E’ il dato che in maniera più evidente emerge dal primo bollettino emesso dall’Unità di Crisi Nazionale del Mibact che ha avviato il censimento dei danni inflitti al patrimonio culturale nell’area colpita dal sisma,tramite le squadre dei tecnici formate dai Segretariati regionali di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria. La ricognizione è cominciata a partire dalle località esterne alla zona estesa ai 16 comuni inclusi nel primo elenco del cratere, portando a un primo elenco dei beni interessati che è in costante aggiornamento. I 16 comuni oggetto della prima ricognizione sono stati Arquata del Tronto, Acquasanta Terme , Montegallo e Montemonaco in provincia di Ascoli Piceno; Montefiorino in provincia di Fermo; Montereale , Capitignano e Campotosto in provincia dell’Aquila; Valle Castellana e Rocca Santa Maria in provincia di Teramo; Accumoli e Amatrice in provincia di Rieti; Preci, Norcia, Cascia e Monteleone di Spoleto in provincia di Perugia.
Tra le prime segnalazioni, in Abruzzo, in provincia di Teramo, a Campli sono stati rilevati danni alle chiese di San Francesco, San Paolo, San Giovanni nella frazione di Castelnuovo e Santa Maria ad Venales nella frazione di Roiano, alla chiesa di San Michele a Isola del Gran Sasso, alla chiesa parrocchiale di Torano Nuovo. E, ancora, alla Chiesa della Santissima Annunziata di Valle Castellana, a Palazzo Salvini sede del Museo Archeologico di Teramo, al santuario di Santa Maria delle Grazie, alla chiesa di S. Agostino, alla chiesa di Santa Maria in Cartecchio sempre a Teramo e alla chiesa di San Pietro ad Lacum nella omonima frazione. In provincia dell’Aquila danni segnalati alle chiese di San Flaviano, San Pietro, San Cipriano e Madonna delle Grazie a Capitignano, alla chiesa parrocchiale di Montereale nella frazione di Santa Lucia e agli abitati di Cagnano Amiterno e Campotosto, già interessati dal sisma del 2009.
Nelle Marche sono in corso le verifiche per istituire un magazzino di ricovero del patrimonio culturale colpito presso il Forte Malatesta di Ascoli Piceno, mentre danni sono segnalati in circa 275 chiese in tutte le province e nella zona rossa si è provveduto a una prima messa in sicurezza della chiesa di Santa Croce a Pescara del Tronto. Nel Lazio i sopralluoghi sono partiti dalle località esterne alla zona rossa e in particolare da Leonessa dove è stata effettuata una ricognizione del monastero di San Giovanni come possibile deposito dei beni del patrimonio ecclesiastico.
Oggi si verifica ad Amatrice la possibilità del recupero dal Museo Civico con l’aiuto dei vigili del fuoco e con il presidio dei carabinieri Ctpc dell’opera più importante di Nicola Fioltesio, detto Cola dell’Amatrice, presente nella cittadina: la Madonna con Bambino e San Giovannino. In Umbria i sopralluoghi hanno interessato alcune situazioni di maggior rischio per l’incolumità pubblica, ossia il campanile di Castelluccio e la facciata della chiesa di Frascaro, per i quali domani è previsto un intervento di messa in sicurezza con l’assistenza della protezione civile e dei vigili del fuoco.